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  • Maria Angela Aimone

    Ringrazio tutti  i referenti etwinnings  che si sono occupati e si occupano di questo prezioso progetto  per  averci supportato in  questa grande opportunità di frequentare un corso di formazione all’estero su questa tematica così interessante.

    Come animatore digitale , conoscevo ovviamente molte tools e apps , ma ho avuto modo di conoscerne altre che non avevo avuto l’occasione di approfondire. Ho visto strumenti e arredamenti non presenti nella mia scuola e che potranno essere uno spunto utile ed interessante per la progettazione di spazi e aule nuove più a misura dei ragazzi e in cui si possa imparare con più entusiasmo. Indubbiamente conoscere e sperimentare idee nuove è una esigenza prioritaria per un docente che deve essere sempre aggiornato per poter adattare il proprio insegnamento alle esigenze delle diverse generazioni.

    Aldilà del bagaglio delle conoscenze che si è arricchito, tuttavia l’aspetto più bello del corso è l’approccio coooperativo e collaborativo che si stabilisce nei vari laboratori.

    Lavorare in gruppo, creare insieme un  progetto, confrontarsi su pratiche didattiche e sul ruolo dell’insegnante,  sul  rapporto con i ragazzi  e con gli stakeholders nelle proprie scuole è una esperienza molto interessante.

    Perché ci si rende conto che anche in altre realtà, con culture diverse dalle nostra, il problema principale nella scuola è quello di interessare e coinvolgere i ragazzi. In questa società. che è sempre più complessa e precaria, formare i ragazzi mediante un apprendimento attivo, che sia attento alla persona e al suo sviluppo, è sicuramente l’obiettivo prioritario condiviso da noi insegnanti provenienti da tutte nazioni diverse.

    Sara Labasin

    Una iniezione di entusiasmo e idee, ogni tanto ci vuole!

    Mentre seguivo il corso, tanti pensieri si accavallavano nella mia mente: dal sognare una scuola con strutture rinnovate e confortevoli, a declinare gli strumenti presentati in proposte didattiche innovative. Poi la domanda: con chi poter collaborare per iniziare a cambiare qualcosa? Nomi e tempi per agire in modo da non correre il rischio di vedere tutto immobile. E allora nella riunione del team digitale proporrò alcuni spunti del corso in modalità sperimentale con lo stesso stile del corso, che ho apprezzato molto.

    È stato molto formativo il confronto con i colleghi di altre nazionalità perché le difficoltà che si vivono nel rinnovare le proposte didattiche all’interno delle scuole è condivisa; ho sfatato il mito che avevo che solo in Italia le cose non funzionassero o che ci fosse una inerzia molto alta al cambiamento.

    Rendere gli ambienti più confortevoli all’apprendimento, utilizzare strumenti e modalità più coinvolgenti possono essere soluzioni al miglioramento, ma non si può prescindere dall’insegnante e dal suo ruolo in classe, concetto ribadito da Bart e assolutamente condivisibile.

    Ottimi i formatori, molto interessanti i contenuti, tutto ben organizzato: è stata una opportunità per me.

    Favorire la mobilità docente penso sia un aspetto su cui investire.

    Infine ho avuto una compagna di viaggio con cui è stato facile e bello condividere l’esperienza in una cornice, quella di Bruxelles, molto piacevole.