7 marzo

  • Oggi Monica ci ha presentato una nuova classe, la sua preferita – precisa sin da subito prima che i ragazzi entrino in aula. Capiamo il motivo appena pochi secondi dopo il loro ingresso. Gli studenti prendono posto ordinatamente, ma giocosamente come l’età impone e quando la lezione comincia si dimostrano diligentissimi. Se ieri abbiamo notato qualche furbetto che sullo schermo, dietro la finestra contenente l’attività del momento, un’altra che sembrava interessarlo maggiormente, oggi nessuno sembra togliere gli occhi di dosso all’insegnante.

    Monica, come ieri, comincia con l’introdurre l’argomento del giorno (il corpo umano) e gli strumenti che serviranno per partecipare alla lezione. Ricorda agli alunni quanto hanno già studiato ed il prodotto che hanno presentato come test (un video in cui ognuno di loro impersonava un personaggio famoso, girato con l’ausilio di green screen e iMovie), anticipa in cosa consisterà il prossimo test (un altro video in cui simuleranno a coppie la visita da un medico).

    La lezione frontale consta di una spiegazione della costruzione dei verbi irregolari del tipo “gustar”, accompagnata da domande guida.

    L’assimilazione anche oggi viene veicolata tramite la coniugazione verbale (trascritta sui quaderni) e la ripetizione a voce. Anche oggi particolare attenzione viene dedicata alla stesura degli appunti e all’evidenziazione delle parti notevoli.

    Con l’ausilio di padlet i ragazzi vengono invitati a registrarsi mentre pronunciano delle frasi e a correggersi vicendevolmente.

    Quindi l’insegnante chiede alla classe di tradurre alcune parole inerenti l’argomento del giorno e, se i ragazzi non le ricordano o non le conoscono, gliele insegna, componendo così quel lessico essenziale di ambito medico che servirà per la prova finale.

    Segue l’attività su quizlet, il “gioco” che tutte le classi di Monica sembrano amare tanto. Anche oggi è una gara sul lessico, anche oggi partecipiamo divertiti e bonariamente delusi per le molteplici batoste inferteci dai nostri piccoli concorrenti.

    Finita la gara i ragazzi scrivono sul quaderno tutte le parole che ricordano entro 3 minuti, nei quali possono chiedere ai compagni vicini conferme su quanto segnato.

    L’ultima attività della lezione è lo studio individuale di materiali condivisi su quizlet (contenti testo, immagini e registrazioni) e lo svolgimento di un test.

    Seguendo Monica tra i parchi innevati di Solna, abbiamo raggiunto il Solna Gymnasiet, una scuola superiore (i tre anni non obbligatori) la cui struttura ci ha immediatamente colpito per gli ampi spazi  organizzati per favorire la socializzazione  e il cooperative learning e per la presenza, anche questa scuola,  di una mensa gratuita per gli studenti.

    Qui abbiamo seguito due lezioni di matematica una  del terzo anno e una del secondo anno ( equivalenti al quinto e quarto anno della scuola italiana).

    Nel primo caso il professore ha fornito il suo svolgimento on line di una prova  precedentemente data agli studenti e ha chiesto loro di confrontarla con le loro soluzioni individuando i punti di accordo e/o disaccordo  come esercizio utile in vista di una successiva verifica.

    Tutti gli studenti avevano a disposizione il loro device.

    Nella seconda lezione il professore  ha proposto un  ripasso delle formule base delle derivate utilizzando una funzione random per individuare lo studente che doveva dare la propria risposta

    Dopo il richiamo teorico ha proposto domande a  risposta multipla proiettate su schermo chiedendo loro di individuare risposta corretta attraverso l’utilizzo di un cicalino. Questo metodo risulta  efficace per avere feedback immediato di quanto è consolidato e quanto da rivedere.

    Successivamente ha introdotto le equazioni differenziali  ed essendo la prima lezione ha lasciato 20’ di lavoro personale per entrare meglio nell’argomento e poi assegnato compiti.

    Tutte le classi sono dotate di schermo, proiettore collegabile a pc,  più White board, banchi e spazi di movimento che agevolano il lavoro di gruppo o a coppie per il confronto

    Nella pausa pranzo abbiamo avuto modo di confrontarci con Andrea relativamente all’organizzazione della scuola, al problema comune della motivazione allo studio,  alla valutazione e riguardo al diverso modo dei due  sistemi scolastici nel gestire chi a fine anno non raggiunge gli obiettivi minimi di apprendimento, con i pro e contro di entrambi.

    La valutazione in Svezia avviene attraverso test nazionali  effettuati al termine del nono e dodicesimo anno scolastico. Ogni anno  hanno valutazione a dicembre e giugno (grade) ma i ragazzi non sono mai bocciati.

    In questo liceo vengono monitorati con prove comuni organizzate dal dipartimento che utilizza una piattaforma in cui ad ogni classe è associato un corso. Per ogni corso i docenti inseriscono  materiale didattico, organizzato per tematiche con video, appunti. Ogni docente inserisce il piano di lavoro dettagliato lezione per lezione definendo argomenti e obiettivi da raggiungere con link a materiali e compiti.

    Dalla descrizione del funzionamento della piattaforma è emerso un ampio lavoro in team del dipartimento. I docenti di matematica si incontrano per almeno 3 ore ogni due settimane

    Concludiamo la nostra giornata scolastica con un’attività per noi alquanto insolita. Insolita non solo per il contenuto, ma anche solo per i partecipanti.

    Alla Skytterholmsskolan il corrispettivo del nostro animatore digitale (che poi è sempre la nostra tutor) è affiancato da un gruppo di aiutanti personalmente scelti da lui. Se pensate ad un’equipe di docenti pratici del mondo informatico, come quelli costituenti il nostro gruppo dell’animatore digitale, sbagliate e non di poco. Non perché le persone in questione non siano competenti in materia (tutt’altro: 3 su 4 hanno ottenuto la qualifica di Apple Teacher), ma perché non sono docenti. Frequentano, sì, la scuola, ma come studenti. Studenti d’eccellenza, come abbiamo avuto modo di constatare. Il loro compito è quello di aiutare il referente del digitale ad elaborare le sue strategie per diffondere l’innovazione in didattica, di formarsi e di partecipare ad iniziative di quello che noi definiremmo potenziamento.

    E, per l’appunto, l’attività cui abbiamo assistito oggi può essere considerata proprio un’attività di potenziamento. I digital leaders (gli studenti in questione) sono stati coinvolti in una videoconferenza (su Skype in the Classroom) con esperto programmatore. Chiaro l’intento motivazionale. Gli alunni, infatti, sono stati invitati a riflettere (prima della chiamata) sulle domande da porre all’esperto: non solo consigli pratici, ma curiosità, opinioni e qualunque altra cosa ritenessero interessante.

    La chiamata viene avviata, gli alunni rivolgono domande pertinenti e non banali, dimostrando una grande dimestichezza con il coding (che non è una materia che studiano a scuola), noi (con un po’ di imbarazzo, ma pure molto curiosi) facciamo le nostre e l’esperto si dimostra tale.

    Conclusa la conferenza, Monica chiede ai ragazzi di riflettere sulle lezioni a cui partecipano ogni giorno e di condividere con noi le loro opinioni su cosa renda buona una di esse. Tutti sono concordi su questi elementi:

    • Interattività
    • Lavoro di gruppo
    • Varietà
    • Gioco / Divertimento
    • Tecnologia (ma solo quando necessaria)