SKANDERBORG
Ad una calorosa accoglienza, segue un incontro con le insegnanti Jeannette,Hanne, il responsabile delle ICT e il vice dirigente scolastico.
L’area di SKanderborg ha circa 60000 abitanti. E’ una località popolare in Danimarca: buone infrastrutture, comodi collegamenti stradali, vicinanza alla seconda più grande città della Danimarca. SKanderborg è famosa per i bellissimi laghi e un Festival musicale che si tiene tutti gli anni ad agosto.
Le famiglie dell’utenza scolastica hanno solitamente un alto livello di scolarità a cui corrisponde un alto livello nelle aspettative verso la scuola.
Dimensioni della scuola: 850 alunni, dai 6 ai 16 anni, 65 docenti, 20 “pedagogues”
Orario giornaliero delle classi cambia a seconda dell’età. Tutti iniziano alle h 8, ma l’orario di uscita varia: I primi tre gradi scolastici escono alle 13:30, i tre successivi alle 14:30 e l’ultimo alle 14:45.
Da 4 anni i docenti e gli alunni lavorano all’interno di una piattaforma in cui condividono pianificazioni del lavoro, assegnazioni compiti agli studenti a cui poi vengono restituiti feedback. Da notare che ai ragazzi non vengono assegnati votazione numeriche prima dell’ottavo grado, cioè quando i ragazzi hanno 14 anni.
La scuola incoraggia moltissimo tra i ragazzi, l’essere apprendenti creatori e non semplici fruitori della propria conoscenza; in egual modo l’uso delle ICT sono intese come strumenti per la creazione e la produzione dei ragazzi.
A tutti gli alunni è data la possibilità di usare specifico Digital tool per la dislessia. Gli studenti dislessici diventeranno esperti nell’uso dello strumento e faranno da tutor ai loro compagni. (Lucia)
Dopo chilometri di monotone distese erbose, interrotte, a tratti, da piccoli boschi di faggio o da querce solitarie, siamo arrivati a Skanderborg, nello Jutland centrale.
La scuola è un grande edificio alla sommità della piccola collina che discende verso il lago, nel piccolo centro della cittadina, famosa per il suo festival musicale di Agosto.
Siamo stati accolti, tra gli altri, dal responsabile ITC della Scuola, Aksel Herholdt, che ci ha informati delle policy e degli strumenti per l'implementazione del curriculum nazionale: la piattaforma adottata, da questo Istituto e dagli altri del territorio municipale, è l'ambiente di apprendimento in cui gli insegnanti stabiliscono un programma per ogni studente, con obiettivi e traguardi, è lo "scaffold" per stimolare e documentare il progresso didattico-cognitivo dell'allievo e lo sviluppo delle sue autonomie, è il luogo di confronto virtuale tra scuola e famiglia, di condivisione tra gli attori del processo evolutivo.
Nella classe del primo livello (alunni di sette anni), abbiamo avuto esempi di come vengano ampiamente utilizzate le estensioni digitali dei libri di testo, non per la mera esecuzione degli esercizi, ma per l'autonoma definizione di problemi: a partire da immagini scelte all'interno di un ampio repertorio, i bambini creano quiz per i loro compagni, per poi rispondere a quelli creati dagli altri. Si mette in pratica il metodo del "problem posing": porre domande è molto più istruttivo che fornire risposte a quesiti "chiusi"; individuare problemi è molto più stimolante che trovare soluzioni! Mi è ritornato in mente quello che Aksel aveva detto con orgoglio riguardo alla promozione dello spirito critico e della capacità autoregolativa: gli alunni sono chiamati non già a riprodurre schemi e paradigmi risolutivi, ma a produrne di propri, a mettere in campo le loro competenze per rispondere a problemi che non hanno una soluzione univoca.
Nella classe di pre-scuola, quella di raccordo tra la scuola dell'infanzia e la scuola primaria, i bambini, di età compresa tra i sei e i sette anni, si esercitano in attività di lettura e di calcolo, utilizzando le risorse della piattaforma. Un imprevisto problema della rete costringe Hanne Damgaard, l'insegnante specializzata proprio per il grado zero, a improvvisare: i bambini escono dall'aula per sedersi nell'atrio e ascoltano una storia; si scambiano qualche parola a bassa voce, annuiscono e toccano gentilmente la schiena dei propri compagni. Si tratta di un esercizio di socializzazione, in cui i bambini, guidati dall'insegnante, imparano a rispettare l'altro e a interagire opportunamente con lui. Ci viene spiegato che in questo grado scolastico conta molto di più l'educazione a una positiva interdipendeza reciproca che l'istruzione vera e propria.
Prima del pranzo, abbiamo visitato la classe dei più grandi, dei quattordicenni, che ci hanno mostrato come realizzano foto tridimensionali interattive con Thinglink e come creano situazioni di realtà aumentata. Nelle classi di livello superiore come questa è ormai avvenuto il passaggio dall'uso dei dispositivi della Scuola a quello dei dispositivi personali, essendo il BYOD un cardine delle politiche ITC dell'Istituto.
Dopo il pranzo a base di una coloratissima varietà di smørrebrød, il piatto nazionale danese, siamo rientrati nella classe di settimo livello: i ragazzi ci hanno regalato in diretta un esercizio di videoediting in chroma key: usando il greenscreen, due simpatiche ragazze hanno mimato movenze di danza; il video di questa performance è stato poi proiettato sullo sfondo di immagini e videoclip attinenti all'Italia. Le parole chiave usate per reperire i footage di sfondo? Ovviamente, bandiera italiana, pizza, pasta, Colosseo, Torre di Pisa. Divertentissimo il risultato, ottenuto con Wevideo!
In serata, prima di tornare a Billund, abbiamo visitato Aahrus, città vivace e popolosa dello Jutland settentrionale, e il suo pittoresco Den Gamle By, l'antico borgo, un vero museo a cielo aperto.