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  •  FEEDBACK BY PATRIZIA RUFFINATTO

     La scuola dell’Infanzia che ho visitato a Billund si trova in una zona periferica rispetto al centro, raggiungibile in appena 20 minuti di piacevole camminata tra casette e laghetti.

     Klatretræet school

    Klatretræet vuol dire “albero rampicante” perché, come mi spiega Mrs. Lone l’insegnante accogliente, la salute e il movimento sono alla base della loro linea educativa. Lo spazio è organizzato con la finalità di fare esercizio fisico sia all’interno che all’esterno, le attività ludiche sono volte a promuovere la consapevolezza del corpo, la gioia di fare attività fisica per il benessere e la salute. Attraverso il movimento vengono consolidate le esperienze e la conoscenza. Sono presenti laboratori di attività manuali per lo sviluppo della motricità fine, teatro (anche nell’area esterna), molte uscite sul territorio per fare esperienze pratiche ed esperimenti scientifici. A supporto della didattica la scuola è dotata di un proiettore interattivo a pavimento.

    I temi di apprendimento sono:

    • Il versatile sviluppo personale del bambino
    • Le abilità sociali
    • La lingua
    • Il corpo e movimento
    • La natura e i fenomeni naturali
    • I valori culturali

    La scuola accoglie i bambini dal lunedì al venerdì già dalle ore 6.30   alle ore 16.45 il venerdì l’uscita è anticipata alle ore,16. E’ possibile anticipare/prolungare la frequenza dalle ore 6 fino alle ore 17.30, organizzata con il nido adiacente alla scuola.La giornata scolastica: Colazione dalle 6.30 alle 7.30 - Spuntino del mattino alle 9.00-9.20 (a base di latte e frutta) - Attività didattica fino alle 11 - Pranzo dalle 11.15 alle 12.00 - Parco giochi/ riposo pomeridiano 12 - 14 - Merenda alle 14:00 - 14:30. Gioco prevalentemente all’esterno fino alle 16 (i genitori devono lasciare a scuola abbigliamento idoneo a qualsiasi condizione atmosferica).

    Le famiglie partecipano alle attività scolastiche, possono visionare tramite il sito web interattivo le varie iniziative; all’ingresso una lavagna multimediale consente ad esempio di segnare il tempo di permanenza del proprio figlio a scuola e lasciare comunicazioni. Il team docente cura e aggiorna il sito che è accessibile con password ed ha più sezioni dedicate agli ospiti occasionali, ai genitori e agli insegnanti per la condivisione di materiale didattico e programmazione.

    Il Comune ha elaborato un programma per il buon funzionamento dei servizi e garantirne la qualità. Le scuole hanno ricevuto notevoli finanziamenti che hanno permesso la costruzione di nuove strutture e la ristrutturazione di quelle più datate con la collaborazione di architetti che hanno studiato gli ambienti al fine di adattarli il più possibile alla didattica.

     "Let the child":altro punto cardine del far scuola presso la Klatretræet school è” il fare”, il bambino deve  imparare ad assolvere a tutti i compiti autonomamente. È importante che siano seguiti nel vestirsi e andare in bagno, ma al bambino va permesso di fare le cose da sé: spostarsi nei vari ambienti, scegliere quale attività fare in alcuni momenti della giornata, mangiare in autonomia utilizzando anche il coltello, vestirsi/vestirsi, riconoscere i propri indumenti, ecc..

    Molte attività didattiche sono improntate al raggiungimento di questi obiettivi nell’ ottica della collaborazione ed educazione al rispetto dell’altro.

    Pur concordando sulla assoluta necessità di rendere i bambini il più possibile autonomi, mi ha piacevolmente colpita la naturale indipendenza dei piccoli dalle maestre e il spostarsi negli ambienti: salire una ripida scala e raggiungere l’angolo delle costruzioni LEGO , passare da una stanza all’altra (non esistono classi dotate di banchi) in totale indipendenza dall’adulto per cambiare attività, uscire nel giardino e intrattenersi liberamente nel grande e ben strutturato spazio esterno, dotato anche di servizi igienici e lavandini.

    L’area esterna è davvero enorme, circonda i ¾ della scuola.C’è un punto raccolta scarpe per permettere ai bimbi di muoversi liberamente negli arenili. L’intera area è dotata di:- diverse casette- ponti mobili- pali per l’arrampicata- tricicli robusti- servizi igieniciM-tavoli in legno per le attività.

    Conclusione: in questa scuola ho osservato un iniziale avvio dei bambini al digitale (es.lavagna multimediale a pavimento) ed  un apprendimento esperienziale davvero interessante e facilmente trasferibile ad altri contesti...tante idee da utilizzare il prox anno scolastico. Anche il coinvolgimento dei genitori attraverso un sito web è sicuramente un'idea molto utile e praticabile nelle nostre scuole,

     

    FEEDBACK SILVANA RAMPONE

    Il bilancio della partecipazione all’attività di job shadowing  è molto positivo. L’esperienza ha rappresentato l’occasione di conoscere modelli organizzativi e utilizzo di tecnologie e strumenti nell’ambito della didattica in contesti e spazi molto diversi da quelli delle nsotre scuole. éarliamo appunto di spazi e di organizzazione. Gli edifici scolastici sono ampi , gli spazi razionali e funzionali. . Impossibile da non apprezzare, ed invidiare, è la disponibilità di strumentazioni tecnologiche per la didattica (LIM, tablets, laptops, libri digitali, siti funzionali alla didattica). Tutte le scuole di Billund, poi, sono dotate di un laboratorio Lego, parzialmente finanziato dalla Lego direttamente per incentivare l'uso della robotica a partire dai 6 anni. Significativi, per ampiezza e dotazioni sono gli spazi dedicati all’educazione musicale e motoria. Per quest’ultima da sottolineare la presenza di insegnante specializzato sin dalle classi prime della primaria. NOtevoli e funzionali anche gli  spazi riservati ai docenti: sala da pranzo per i docenti e  sala insegnanti che e’ uno spazio accogliente e informale che invita alla conversazione e di conseguenza alla socialità tra colleghi.L’uso delle nuove tecnologie è integrato nel curricolo soprattutto di matematica e literacy ed è finalizzato non solo alla fruizione di materiali attraverso piattaforme acquistate dalla scuola o dalla comunità ma alla creazione di materiali usando apps diverse a seconda del contesto disciplinare in cui vengono usate. “Encouraging self- production of materials is to develop one of the 21st century skills: finding solutions”. L'innovazione è quindi da ricercarsi nella qualità delle attività didattiche e degli spazi più che nell'uso di tools/app diversi da quelli che conosciamo. E' evidente come lo Stato investa nella scuola anche in termini di digitale: ad esempio tutte le scuole sono in grado di acquistare l'accesso a piattaformo per il rinforzo e consolidamento di competenze matematiche e di literacy.......Insomma i fondi e le strutture fanno la differenza!

    FEEDBACK MATTEO VACCA CAVALOTTO

    L'esperienza di Job Shadowing è stata sicuramente interessante, fonte di crescita e di maturazione professionale.

    Nei giorni di permanenza a Billund e dintorni ho avuto la possibilità di osservare la normale gestione di una lezione all'interno della Morten school di Skanderborg. Si, la disponibilità di strumenti tecnologici e digitali è imbarazzante...Ma a fianco a questo mi è piaciuto notare(osservando alcuni cartelloni appesi alle pareti) la trattazione di alcuni temi riguardanti le emozioni ed i sentimenti, indispensabili a mio parere per creare abilità, conoscenze e competenze conservabili nel tempo.

    All'interno della Billund Skoolen ho osservato l'impostazione di una lezione basata in modo totale ed immersivo sullo sviluppo delle competenze partendo dalle conoscenze, dalle abilità ed anche dai talenti dei bambini. La possibilità di programmare(CODING) , soltanto con alcune indicazioni e senza troppe costrizioni, un Lego dopo averlo costruito sfruttando la fantasia e valorizzando le abilità manuali. Ed infine la condivisione del lavoro svolto, a testimonianza di quanto sia importante mostrare agli altri quanto creato sia come fonte di ispirazione, ma anche di costruzione cooperativa di conoscenze.

    Alla Lego House ho potuto rivedere l'importanza dei processi di programmazione(Stop-Motion), della costruzione di competenza "per tentativi" (Costruzione di macchine di Lego che dovevano affrontare una rampa) e della necessità di mostrare e condividere agli altri i risultati prodotti.

    Insomma,  la valutazione per me è più che positiva.
     

    FEEDBACK by LUCIA GUINO

       

    Questa esperienza di job-shadowing è senz’altro stata densa di aspetti positivi. Gli ambienti visitati e le professionalità incontrate a Skanderborg e Billund mi hanno fatto conoscere una realtà scolastica molto arricchente, con moltissimi  aspetti strutturali profondamente diversi da quelli delle nostre scuole e senz’altro invidiabili.

      

    Spazi esterni ed interni ampi e ben attrezzati a cui si è associata particolare attenzione alle dotazioni tecnologiche di alto livello nelle aule. Questo aspetto ha avuto un notevole sviluppo grazie anche al supporto finanziario da parte della Lego che rappresenta una grande opportunità e risorsa per le scuole di questa regione della Danimarca. Il famosissimo marchio, conosciuto a livello internazionale da molti anni, promuove coding e robotica nel curriculum scolastico.

            

    A tutto questo si è affiancato lo sforzo dello Stato danese che ha investito risorse sulla scuola. A ogni istituzione è richiesto l’uso di una piattaforma didattica dove docenti, alunni e famiglie interagiscono e condividono. I libri di testo non sono spariti, tutt’altro….convivono con estensioni digitali usate quotidianamente dagli alunni fin dai primissimi anni di scolarizzazione per lo sviluppo della matematica e della logica in primis, ma non solo.

     La promozione dello spirito critico e della capacità autoregolativa è alla base della filosofia di queste scuole, dove il “giudizio numerico” è dato agli alunni non prima del termine del loro ciclo scolastico primario, cioè all’età di 14 anni. La creatività convive con la tecnologia e le attività svolte sono tutte focalizzate alla crescita di competenze ed autonomia dei bambini e dei ragazzi. Il “processo del COME IMPARARE” è al centro dei metodi di insegnamento, il prodotto è seguente e non il fulcro…..

    Come insegnante è il migliore dei principi che potessi vedere messo in atto!

        

    FEEDBACK by ANNAMARIA NIGRO

    L'attività di Job Shadowing ha inciso in modo significativo ed effettivo sulla mia formazione personale e ha avuto ricadute tangibili sull'offerta formativa dell'Istituzione scolastica a cui appartengo. 
    La riflessione avviata dal confronto con la realtà della scuola danese, poi attivata e condivisa con i miei colleghi al mio ritorno, si è concentrata, in particolare, sulla necessità che le nostre scuole si dotino di policy per la realizzazione del PNSD e di strumenti per la costruzione di un curricolo verticale per lo sviluppo di competenze digitali.
    Nella visita a Skanderborg abbiamo potuto constatare l'adozione di una piattaforma, condivisa tra i diversi istituti del territorio comunale, su cui i docenti stabiliscono un programma per ogni studente, con obiettivi e traguardi, un autentico scaffold per stimolare e documentare il progresso didattico-cognitivo dell'allievo e lo sviluppo delle sue autonomie, un luogo di confronto virtuale tra scuola e famiglia, di condivisione tra gli attori del processo evolutivo.
    Evidentemente, sin dalla classe di primo livello, si provvede allo sviluppo del pensiero computazionale mediante una modalità didattica che potrebbe definirsi unplugged:  a partire da immagini scelte all'interno di un ampio repertorio (nessun vincolo con il digitale!) i bambini creano quiz per i loro compagni, per poi rispondere a quelli creati dagli altri. Si mette in pratica il metodo del problem posing: porre domande è molto più istruttivo che fornire risposte a quesiti "chiusi"; individuare problemi è molto più stimolante che trovare soluzioni! Mi è ritornato in mente quello che Aksel aveva detto con orgoglio riguardo alla promozione dello spirito critico e della capacità autoregolativa: gli alunni sono chiamati non già a riprodurre schemi e paradigmi risolutivi, ma a produrne di propri, a mettere in campo le loro competenze per rispondere a problemi che non hanno una soluzione univoca.

    Nei corsi PON sulla costruzione della cittadinanza digitale ho proposto, tra l'altro, la realizzazione di foto tridimensionali interattive con Thinglink e la creazione di ambienti di realtà aumentata. La discussione che si è avviata all'interno della mia scuola ha riguardato le politiche di uso dei dispositivi personali nella pratica di siffatte attività e il principio del BYOD all'interno delle politiche ITC dell'Istituto. 
    Di esigua entità sarebbe l'investimento per l'acquisto di tools per il videoediting in chroma key con la tecnica del greenscreen e l'uso di Wevideo, come abbiamo visto fare ai ragazzi della classe di settimo livello.
    Ancora, nei corsi PON, ho potuto mettere in pratica i fondamenti della programmazione a blocchi (Mindstorm) che abbiamo visto adottare nell'aula di robotica a Billund dai bambini della classe di grado 0. Da imitare, sicurmente, anche il modello didattico, che pone grande attenzione non al prodotto, ma al processo che lo ha determinato.

    Anche la visita alla Lego House mi ha permesso di operare con la programmazione a blocchi, con Robolab, per il salvataggio di mammut virtuali intrappolati nel ghiaccio. Altra attività unplugged quella del test drive, che, parimenti all'analoga attività condotta al Komtek in Svezia, stimola il ragionamento su principi di fisica e di meccanica (la mia macchinina ha superato il test!). Credo, però, che l'attività che "mi porterò a casa" sia quella di stopmotion vissuta allo Storylab: a partire da oggetti dati, si deve costruire una storia che deve diventare un film, con la tecnica del passo uno. E' stato divertente cogliere la sfida creativa e dare spazio all'inventiva! Del resto, l'esperienza Lego ci insegna questo: l'innovazione non può essere disgiunta dall'emozione e dal bisogno di esprimere se stessi.