Legality

  •  

    La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e una fine.

    Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni

    La mafia è una piovra che mette i suoi tentacoli dappertutto

    La mafia uccide, il silenzio pure...

    La legalità è essere conformi alle leggi dello stato!

    Bisogna imparare il gusto della legalità e il rispetto delle leggi!

    La legalità e il diritto sono leggi fondanti della pace e della stabilità!

    Legalità è libertà!

    Falcone e Borsellino erano due magistrati che durante la loro vita hanno sempre combattutto contro la mafia per un mondo migliore, un mondo in cui il rispetto per le regole è alla base di tutto.I due con il coraggio che li distingueva e con il sacrificio sono stati in grado di scoprire e decapitare la piovra. Questa però con la morte ingiusta dei magistrati si è ricompattata, non forte come allora ma comunque presente. Onore a questi due uomini che hanno fatto la storia italiana ma soprattutto la storia della Giustizia italiana.

    ---

    ALL STUDENTS OF THE PROJECT

    All students of the project have collaborated to a PADLET, in wich they wrote reflections about mafia and legality, after the reading some books( o"Per questo mi chiamo Giovanni" of Luigi Garlando or "Io, Emanuela" of Annalisa Strada) or after watching some videos shared in twinspace's forum:

     

    Creato con Padlet

    IC ISABELLA MORRA VALSINNI COLOBRARO _SECONDARY SCHOOL

    21 marzo 2018 - Giornata della memoria per le vittime della mafia e dell'impegno contro la mafia "Io vedo, io penso, io parlo".

     

    Il 21 marzo nasce dal dolore di una mamma

    Una giornata estiva. Il sole splende sulla autostrada tra Punta Raisi e Palermo. Magistrati, rappresentanti delle istituzioni e delle forze di polizia, cittadini e studenti commemorano il primo anniversario della strage di Capaci. C’è anche don Luigi Ciotti sul luogo del dolore. Prega, in silenzio. Quando, all’improvviso, si avvicina una donna minuta: si chiama Carmela, è vestita di nero e piange. La donna prende le mani di don Luigi e gli dice: «Sono la mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone. Perché il nome di mio figlio non lo dicono mai? È morto come gli altri». Soffre, Carmela: in quel primo anniversario della strage la memoria di suo figlio Antonio, e dei suoi colleghi Rocco e Vito, veniva liquidata sotto l’espressione “i ragazzi della scorta”. Da questo grido di identità negata nasce, il 21 marzo, primo giorno di primavera, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare da nessuno il suo nome. Nessuno. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.

    Prendendo spunto dalla lettura di questo passo abbiamo voluto ricordare con questo momento tutte le vittime della mafia, quelli più conosciuti e quelli i cui nomi sono rimasti nell'ombra.....

     

     

     

     

     

    IC GARIBALDI SAN VITO ROMANO _SECONDARY SCHOOL

    All the boys at the Istituto Comprensivo Garibaldi in San Vito Romano read the book "Io, Emanuela" by Annalisa Strada, a novel that tells the story of Emanuela Loi, a policewoman from the escort of Judge Borsellino, who died during the attack in Via D ' Amelio. The boys read the novel, also read by other schools of the project, and they met the author. They wrote texts that were sent to Emanuela's sister, Claudia, who read and appreciated them

     

     

     
     
    IC"MONS:VASSALLUZZO" ROCCAPIEMONTE (Sa) CLASSE III E
    Cos’è la mafia
    La mafia è un organizzazione criminale che vive all’interno dello Stato Italiano e in altri Stati nel mondo comportandosi come loro; la sola differenza è che uno Stato opera a vantaggio e con il consenso di tutti i cittadini e invece la mafia agisce a suo vantaggio e a discapito degli altri. Un vero e proprio Stato nello Stato.
     
    La storia e le origini
    La mafia nacque nell’Ottocento a Palermo e divenne celebre negli anni dell’emigrazione, quando fu esportata negli Stati Uniti. Iniziò a prendere potere quando durante la Seconda Guerra Mondiale gli alleati le chiesero aiuto per evitare rappresaglie e attentati. Con il tempo il potere fu affidato alla Cupola, ma con ciò non si riuscirono ad evitare le guerre di mafia.

    Chi l’ha combattuta

    Cesare Mori (1871-1942) Prefetto durante il fascismo

    Carlo Alberto Dalla Chiesa Generale delle forze armate (1920-1982)

    Giudice Giovanni Falcone (1939-1992)

    Giudice Paolo Borsellino (1940-1992)

    Le organizzazioni mafiose

    In Italia sono presenti numerose organizzazioni mafiose che hanno caratteristiche differenti e che agiscono su territori differenti:

    Cosa nostra (Sicilia);

    Camorra (Campania);

    ‘Ndrangheta (Calabria);

    Basilischi (Basilicata);

    Sacra corona unita (Puglia).

    Le attività economiche

    Le principali attività mafiose non che fonti di guadagno sono:

    L’usura; Lo spaccio di droga; Il traffico di armi; La prostituzione

    La ramificazione

    La mafia si è infiltrata ovunque:

    nei servizi, offrendo protezione a chiunque pagasse il pizzo;

    nell’industria, attraverso la trasformazione dell’oppio in eroina;

    nel commercio, con lo smercio internazionale di droga e armi;

    nella politica, offrendo voti sicuri in cambio di appalti nell’edilizia;

    nella finanza, “pulendo”il denaro sporco.

    La mafia è un erbaccia nel prato del mondo, ma combattendo uniti si potrà estirpare.

     

    IC"Mons:M.VASSALLUZZO" Roccapiemonte(Sa) III A

     

    La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto,bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vinere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini,ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.

     

    La legalità è essere conformi alle leggi dello Stato!

    La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.

     

    La mafia uccide,il silenzio pure... La mafia è l'organizzazione più agile e duttile, che si possa immaginare rispetto alle istituzioni e alla società nel suo insieme.

     

     

    Entrare a fare parte della mafia equivale a convertirsi a una religione. Non si cessa mai di essere preti. Ne mafiosi. Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e ministeriosa mafia svanirà come un incubo.

     

    Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene. Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.

    Bisogna imparare il gusto della legalità e il rispetto della legge. Democrazia e legalità sono come marito e moglie: senza l'uno, non può esistere l'altra.

    Risultati immagini per falcone e borsellino

    La legalità è libertà. La legalità e il diritto sono le pietre fondanti della pace e della stabilità.

     

    E' bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una sola volta. E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.

    Per questo mi chiamo Giovanni

    Avendo letto in classe il libro:"Per questo mi chiamo Giovanni", possiamo affermare con certezza che il bullismo è una forma di violenza gratuita, umiliante e continuativa. Il protagonista del libro si chiama Giovanni, in memoria del giudice Falcone Giovanni, infatti palermitano come lui, Giovanni viene al mondo il 23 maggio 1992, lo stesso giorno che fecero l'attentato di Capaci dove perse la vita il giudice Falcone, sua moglie Francesca e gli uomini della scorta. Giovanni in classe è vittima insieme ai suoi compagni di bullismo.Nella sua classe è presente un compagno fratello di Malavitosi, che ha ripetuto la stessa classe e non ha fatto tesoro degli insegnamenti ricevuti.Questo ragazzo terrorizza i compagni più piccoli di lui,li umilia, li picchia, ruba tutto ciò che gli piace e la classe rimane inerne e subisce con dolore, perchè ha paura. Il padre di Giovanni sa di questa grave situazione e spera che il figlio possa prendere coscienza delle umiliazioni subite e possa ribellarsi al sistema "bullismo", denunciando alla preside e agli insegnanti ciò che accade, per cui un giorno lo porta in giro per Palermo, facendogli vedere tutti i luoghi in cui è nato e cresciuto ilgiudice Giovanni Falcone, affinchè lui possa capire nonostante la giovane età il sacrificio di questo grande magistrato. Infatti, Giovanni, bambino fa sua questa frase:"Chi ha paura muore ogni giorno". Il padre di Giovanni gli fa capire che nella vita vanno operate delle scelte significative e coraggiose, senza tener conto degli altri e degli ostacoli che l'ambiente ci da. Solo così il piccolo Giovanni  capisce che deve ribbelarsi al sistema, perchè è proprio dalla scuola e dalla società, che bisogna epurare gli animi. Solo così il sistema diventerà limpido e i bulli verranno puniti e perseguiti. La mafia è come una piovra con tanti tentacoli, se uno viene amputato dopo un pò si rigenererà per cui bisogna colpirlo in testa, cioè distruggere i capi. Tutto questo per dire che prima di essere mafiosi si è stati bulli. Il piccolo Giovanni capisce l'insegnamento del padre attraverso le parole, i luoghi in cui è vissuto il giudice Falcone. La giustizia, la libertà e il coraggio diventeranno il suo motto a scuola. Liberando i compagni dal bullismo.     

    Vicidomini Emanuela Grimaldi Nunzia Gaio Umberto e Giordano Flavia

     

    Roccapiemonte(Sa)

              I                                              C"Mons:M.VASSALLUZZO" Roccapiemonte(Sa) II B

                                                

     

     

     

    ​​