GLI ULTIMI CAPITOLI

  • Alunni e colleghi,

    siamo ormai giunti quasi alla fine dell'anno scolastico ...e alla fine del libro. Sarebbe stato bello soffermarsi ancora dettagliatamente su ciascuno dei capitoli rimasti, così come abbiamo potuto fare per gli altri, ma il tempo è tiranno e tutti abbiamo voluto sapere come si è concluso questo terzo episodio della saga di Harry Potter. Allora la lettura è proceduta spedita, anche se, almeno in aula, è stato interessante soffermarsi a riflettere, in circle time, su alcuni altri "argomenti di vita" particolarmente significativi cui, qui di seguito, vado solo a far cenno:

    - Le sentenze di condanna e l'amministrazione della giustizia (Fierobecco che viene condannato a morte e la farsa del suo processo d'appello).

    - La differenza tra vendetta e giustizia (Black e Lupin che vogliono uccidere Codaliscia e Harry che non glielo consente impedendo ai migliori amici di suo padre di diventare di fatto  due assassini).

    - L'odio, accecante, covato a lungo, a causa di (solo apparntemente) banali litigi di scuola che appaiono tanto come episodi di bullismo (Piton e il suo desiderio di vendetta).

    - L'amicizia profonda, quella che ti fa giorire della presenza dell'altro, comunque esso sia;  che ti spinge a condividere problemi, gioie, avventure e, con un pizzico di incoscienza, a sfidare il pericolo, ma anche a difenderti da te stesso (Sirius Black, Remus Lupin e James Potter). 

    - La superficialità, o meglio, la mediocrità di certe persone che occupano posizioni di comando (Il Ministro della Magia, preoccupato sempre e solo  dell'apparenza invece che della sostanza: il suo prestigio; le critiche su "La Gazzetta del Profeta"; il bisogno di far apparire che sta facendo "qualcosa" - non importa con quali conseguenze, anche drammatiche e irreversibili per alcuni -  piuttosto che la preoccupazione di fare veramente la cosa più giusta).

    - La grandezza di altri che, sempre occupando posizioni di comando, o di presitigio, riescono a fare scelte più umili e a vedere negli altri - in tutti gli altri - il buono che c'è dando loro fiducia; che non temono di prendere decisioni difficili e poco scontate e usano il loro potere non per desiderio di affermazione, ma per reale spirito di servizio (Silente e la sua capacità di comprendere profondamente le debolezze altrui,  ma anche di dare fiducia, ad esempio, al lupo mannaro Lupin - in passato come studente ed ora come insegnante -  ma anche a Piton, ad Hagrid o a Blak, oltre che a due maghi inesperti come Ron ed Hermione). 

    - L'elaborazione del lutto (Black per il suo amico James, ma soprattutto Harry riguardo ai suoi genitori morti. La visione di se stesso quale suo padre ed del Patronus, il cervo di luce che lo ha salvato dal bacio del Dissennatore, appare evidentemente come metafora della ineludibile e profonda presenza, in ciascuo di noi, delle persone che ci hanno veramente amato e che riescono ad essere fortemente significative anche nella loro pur ineludibile assenza).

    Tra le attività, segnalo anche un gioco, organizzato dalla tirocinante SOFIA PERUGINI, studentessa della facoltà di Scienze della Formazione Primaria presso l'Università degli Studi di Perugia, che ha riscosso grande successo tra gli alunni. Ecco un breve video che ne sintetizza le modalità di svolgimento.