Résolution du risque eruption volcanique

  • La gestion d'un risque implique toujours la collaboration de tous les acteurs sociaux. Cela vaut pour une eruption volcanique, comme pour un tsunami....

    Ici nous sommes au Laboratoire des enfants de San Giorgio a Cremano. Les élèves utopiens et les profs ont fait un jeu de role sur la gestion du risque eruption volcanique (une situation très proche du tsunami). Les élèves sont devenus maire d'une ville, chef de la protection civile, expert de volcans...Avec nous, il y avait aussi les élèves d'une autre école, Rocco Scotellaro, de San Giorgio a Cremano.

    A la fin de la matinée, nous avons compris que, ainsi que dans la fiction d'un jeu, aussi dans la réalité chacun a un role actif dans la résolution des problèmes. Et, surtout, que la solution vient justement de la collaboration de tous les acteurs sociaux.

    Notre hote, l'architecte Francesco Langella, chef du Laboratoire de Enfants a écrit sur sa page FB cela:

    Su sollecitazione dell’IPSEOA “Ippolito Cavalcanti” di Napoli il Laboratorio Città dei bambini e delle bambine di San Giorgio a Cremano ha elaborato un gioco diruolo nell’ambito delle proprie iniziative legate all’educazione alla convivenza con il Vesuvio. Al laboratorio ludico educativo hanno preso parte anche un gruppo di studenti dell’I.I.S. Rocco Scotellaro di San Giorgio a Cremano. Il gioco è stato organizzato e realizzato stamane in Villa Falanga nel corso dei rapporti istituzionali che l’Amministrazione Comunale, attraverso la città dei bambini, mantiene con i due istituti superiori relativamente al progetto Erasmus Plus denominato “La ville Erasmus” che coinvolge gli alunni dell’IPSEOA “Ippolito Cavalcanti” al fine di una costruzione virtuale di una città europea ed al progetto di Alternanza Scuola Lavoro seguito dagli studenti dell’I.I.S. “Rocco Scotellaro”. Il progetto “La ville Erasmus” che coinvolge gli alunni e i professori di quattro Nazioni, l’Italia, la Francia, il Belgio, la Romania è teso alla costruzione virtuale di una città europea in 3D, nel rispetto delle problematiche di sviluppo durevole dai trasporti alle fonti di energia, ai temi legati all’alimentazione agli spazi naturali e all’ambiente, senza trascurare le problematiche che scaturiscono dall’integrazione sociale, dall’emergenza di determinate calamità naturali.
    Per tele motivo dagli esperti del Laboratorio Città dei bambini e delle bambine è stato elaborato di proposito un gioco per simulare la gestione dell’emergenza Vesuvio sul piano della comunicazione.
    L’obiettivo è stato quello di considerare le reazioni dei partecipanti davanti a una situazione di rischio simulata che può colpire la città e come ciascuno nel proprio ruolo deve operare per difendere la propria area di competenza, ma anche collaborare con gli altri affinché la città nel suo complesso sia tutelata. Il confronto tra i differenti “attori” in campo ha consentito una maggiore comprensione di quali siano le necessità, le informazioni e le conoscenze da condividere per evitare il disastro. Nella sede di Villa Falanga i giovani studenti si sono incontrati intorno a un cerchio per giocare la loro partita. La nostra realtà territoriale è legata sin dalle origini alla presenza del vulcano. Il disordinato sviluppo urbanistico ha con il tempo nascosto alla vista dei cittadini il Vesuvio, deformandone la figura sull’immaginario collettivo alterandone la memoria storica: oggi il Vesuvio non è facilmente visibile. Esiste invece una reale situazione di rischio connessa alla conurbazione eccessiva delle città vesuviane, ma dall’altra parte esiste anche il Vesuvio come risorsa. Il gioco è stato sviluppato per alimentare una nuova cultura ambientale grazie alla sinergia e all’armonia tra vari enti interessati, per diffondere la cultura della consapevolezza del rischio per le comunità civili che ne sono esposte ed in particolare per le comunità scolastiche, attraverso una modalità pedagogica più appropriata, che può utilizzare il gioco come approccio educativo con i ragazzi, con i quali si possono progettare precisi indirizzi per il piano di protezione civile. Per questo motivo alla prevenzione del rischio vulcanico occorre associare L’EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA, intesa non come attesa passiva di un evento considerato ineluttabile ma come progettualità per la trasformazione e la valorizzazione di una risorsa naturale, quale presupposto di città sostenibile per bambini e bambine e per la nascita di una NUOVA COSCIENZA VESUVIANA. Ringraziamo gli studenti ed i docenti Annalisa Borrelli e Umberto Di Capua che hanno partecipato con entusiasmo ed interesse alle attività del laboratorio ludico didattico.