Descrizione del corso
DATA: 29 settembre - 6 ottobre 2019
LUOGO: Cardiff (GB)
PROVIDER: InterEducation
PARTECIPANTI SELEZIONATI: Ornella Santonocito; Anna Rita Treccarichi
OBIETTIVI DEL CORSO:
- riflettere e identificare aree di miglioramento nell'ambito di competenze digitali
- scoprire il potenziale legato all'uso della tecnologia digitale applicata alla didattica
- sviluppare consapevolezza criticità e capacità pratiche nell'uso delle tecnologie digitali
- accedere a risorse per lo sviluppo professionale online
Il corso mirerà a esplorare:
- le competenze del XXI secolo, con particolare riferimento alle competenze digitali
- idee per rendere le lezioni più motivanti attraverso un uso creativo della tecnologia
- strumenti web 2.0
- strumenti video e audio (podcast, vodcast...)
- quiz online
-materiale online
- flipped e blended learning
- storytelling digitale
- l'uso del digitale all'interno di una lezione
La nostra esperienza
Siamo partite all’alba del 29 settembre per iniziare una avventura, ricca di emozioni, ansie e aspettative. Il volo delle 6.00 per Milano ci ha permesso di vedere l’alba di un nuovo giorno. Alle 8.30, siamo atterrate all'aeroporto di Milano Malpensa; il volo per Londra, sarebbe stato solo alle 17.00. Le ore di attesa non ci hanno scoraggiato e ne abbiamo approfittato per andare a prendere un buon caffè a Piazza Duomo. La temperatura mite di inizio autunno ha rallegrato il nostro breve soggiorno milanese, ma una lunga giornata ci aspettava. Ritornate quindi in aeroporto, abbiamo pranzato e atteso di partire per Londra. Alle 17.00 in punto ci siamo dirette verso Londra. Il pilota annunciava già le fredde temperature, che ci attendevano, ma eravamo pronte e preparate a tutto, anche ad interpretare i primi annunci in inglese.
Atterrate alle 18.30 ed effettuati i controlli di routine, ci avviamo verso Cardiff: tre ore e quaranta di pullman! Arriveremo a destinazione solo alle 24.05! Finalmente in albergo, situato in un quartiere centralissimo, ci accomodiamo nella camera riservataci, una doppia al terzo piano (senza ascensore) di un cottage trasformato in hotel, ma pazienza, un avviso in lingua inglese ci dice che salendo le rampe delle scale, abbiamo perso 10 calorie. Calcolando che le abbiamo salite cariche di bagaglio a mano e borse con tablet, e 12 ore di viaggio per oggi le calorie bruciate sono state raddoppiate.
Il giorno seguente l’appuntamento con i partecipanti del corso e la nostra tutor, Cynthia Baker era all’entrata della National Assembly for Wales. Ci rechiamo puntuali alle h.9.30 e cerchiamo di rintracciare tra i passanti i volti che ci avrebbero fatto compagnia per una settimana. I primi che abbiamo incontrato sono stati due simpatici colleghi ungheresi, che si sono presentati con lo slogan Erasmus. A poco a poco arrivano gli altri: due giovani insegnanti sloveni di arte e fotografia, tre colleghe italiane di un liceo scientifico di Udine, due professoresse portoghesi, una svedese, tre bulgare, una ceca e per ultimo un timido insegnante di religione ungherese. L’Europa è fatta! Dall’est e dall’ovest ci avviamo verso l’ingresso della Welsh Assembly, sede del parlamento gallese, dove un simpatico giovanotto ci spiega che tale assemblea, istituita nel 1999 dal governo britannico, si compone di 60 membri con potere legislativo. La guida ci fa capire che i gallesi sono abbastanza autonomisti, tanto che viene parlato il gallese, che si affianca all’inglese in tutte le indicazioni stradali.
Il pomeriggio continua all’insegna del Galles. Nella sede del corso l’Holiday Inn, il prof. David Evans ci ha spiegato il sistema scolastico inglese a confronto con quello gallese. Anche in questo caso il nazionalismo ha una rilevanza significativa. Lo studio della lingua gallese è presente in tutte le fasce d’età dagli asili nido ai college, fino all’età di 16 anni e un ruolo importante per la scelta è affidato alla religione. L’insegnamento dell’inglese è impartito come seconda lingua comunitaria, ma è parlato comunemente da tutti.
La prima giornata di corso volge al termine, stanche ma soddisfatte perché nonostante la nostra poca padronanza della lingua inglese, riusciamo a comprendere anche con l’aiuto delle slides e la comprensione degli insegnanti, ci ritiriamo verso l’albergo non prima però di aver sperimentato il cibo inglese.
Il 1 ottobre entriamo nel vivo del nostro cammino. Alle 9.00 puntualmente entra in aula il prof. Joe Dale, un omone di due metri che si presenta molto simpaticamente come nativo dell’ isola di Wight, famosa alla nostra memoria per il brano dei Dik Dik ed emblema di ribellione della beat generation. La reminescenza non è casuale, dopo un breve presentazione sulla necessità dell’uso delle nuove tecnologie nell’insegnamento ci cimentiamo immediatamente in Padlet, Adobe Spark, Editing “A new book, autodraw, Kinemaster, inshot, pics art animator, sesaw , img play e vlogit.
Tralasciando il Padlet che sarà la nostra bacheca virtuale su cui inseriremo tutti i lavori che svolgeremo durante il corso, le altre applicazioni permettono in modi differenti la trasformazione di foto e immagini in animazioni. Tra le più interessanti è la creazione di un ebook, che permette di creare un testo a misura di ragazzo. Mentre ne sperimentiamo la creazione pensiamo già a come utilizzarlo in classe per raggiungere risultati positivi anche con quegli alunni meno motivati all’apprendimento.
Il tempo è passato velocemente e si sono fatte già le 16.30. Dobbiamo andare presto in albergo perché alle 18.30 l’appuntamento è al pub “The Prince of Wales”, cena a base di cheeseburger e birra, in un pub tipico del centro storico di Cardiff. Un locale molto accogliente, nato dal riadattamento di un vecchio teatro. Cominciamo a socializzare e scambiare qualche commento con i colleghi, che incontreremo l’indomani.
L’idea che sta alla base della terza giornata è quella che i ragazzi sono più motivati all’apprendimento attraverso la visione di un video per la sua peculiare sequenzialità , struttura e concretezza. Oggi, quindi, è la volta di Seesaw, una sorta di registro elettronico, attraverso il quale si può interagire con alunni e genitori, trasmettendo e ricevendo video, suoni, parole e immagini; si può decidere di condividere i lavori ricevuti o trasmessi con tutti o selezionare solo gli interessati.
Quando il discorso sembrava aver preso una svolta troppo didattica, abbiamo cambiato tono cimentandoci con alcune app più prettamente ludiche- ricreative: MSQRD, iFunFace, Stop Motion Studio, Pic sart animation, Vlogit, brush ninja, ezgif, MyWorkspace, Kapwing, Imjplay. Abbiamo così giocato con le foto, trasformandole, animandole e dando loro movimento. Abbiamo capito che anche giocando si possono apprendere nuove tecniche, è forse questa la chiave per ottenere risultati migliori in classe?
Anche questo giorno volge al termine, un po’ deluse per non aver potuto assistere al già programmato concerto del Welsh Male Voice, ci consoliamo con un piatto di pollo al curry e degli ottimi noodles in uno dei più rinomati ristoranti multietnici di Cardiff.
Quarto giorno: oggi si parla di raccolta di fonti; ci vengono presentate diverse modalità di raccolta di materiale didattico, quella più interessante sembra essere Flipboard, attraverso il quale ci si può creare una sorta di magazzino personale di articoli, riviste e altro materiale di consultazione, catalogato per argomento. Il prof. Dale ne spiega tanti altri offrendoci diversi imput, Pinterest save button, raccoglitore di immagini, Wakelet, che ti permette di condividere, Keynote, Ancor, che crea podcast, e quindi ascolto di file audio, Mentimeter, attraverso il quale puoi creare sondaggi simultanei con interlocutori da te scelti. L’occhio dell’insegnante,però viene catturato da Socrative.com, attraverso il quale si possono creare prove strutturate, scegliere le tipologie di domande a struttura aperta, chiusa o scelte multiple.
Prima di congedarci il prof. Dale ci da i compiti per casa, dobbiamo creare un ebook che contenga parte delle app apprese durante il corso. Ci preoccupiamo un po’, esattamente come i nostri alunni quando sanno che l’indomani saranno interrogati.
Tornate in albergo cominciano a lavorare sul nostro lavoro conclusivo. La tematica sarà quella della comunicazione, argomento trasversale e, a nostro parere inerente al corso che abbiamo svolto. Dai primi segnali di comunicazione degli uomini primitivi fino alla diffusione dei mass media e l’uso dei più moderni network. Ci documentiamo, cerchiamo materiale e individuiamo le app che potremmo usare. Breve pausa per la cena in un ottimo ristorante italiano e continuiamo il nostro lavoro fino a notte tarda.
Ansiose e in allarme la mattina di venerdì 4 ottobre (affidandoci alle preghiere di San Francesco, santo del giorno) ci rechiamo all’Hotel Inn per sostenere la nostra interrogazione. Il prof. Dale rassicura subito tutti, dicendo che ci permetterà di completare i nostri lavori durante la mattinata e lui sarà a nostra disposizione per ogni chiarimento o dubbio. Alle 15,00 ci sarà il confronto tra i diversi gruppi di lavoro.
Perfezioniamo il tutto, coinvolgiamo il personale dell’hotel per un audio e dopo alcuni chiarimenti col prof, alle tre puntualmente presentiamo il nostro ebook. Siamo riuscite ad utilizzare diverse app e il lavoro è apprezzato da tutti. Siamo veramente soddisfatte!
I lavori degli altri sono altrettanto interessanti e il confronto è molto produttivo. Salutiamo il grande Prof. ringraziandolo per la sua disponibilità e pazienza e dopo diverse foto ricorso, pensiamo di meritarci un po’ di shopping. Carta di credito alla mano, ci avviamo all’assalto dei negozi di souvenir!
Dopo una settimana di duro lavoro, sabato 5 ottobre il gruppo di insegnanti Erasmus, si avvia alla visita di St Fagans National History Open- air Museum.
Come una classe in gita sul pullman si fa un pò di baldoria, la collega ceca offre becherovka, per festeggiare la giornata mondiale degli insegnanti e gli animi si rallegrano.
Arriviamo al museo all’aperto che è la ricostruzione storica di un villaggio gallese, che ospita edifici di varie epoche, che erano destinati alla demolizione e sono stati ricollocati qui dopo essere stati rimossi dalla loro sede originale. Abbiamo girovagato tra lanifici, botteghe, scuole, cottage e negozi vittoriani, guidati dal prof. David Evans e da un’altra simpatica signora gallese.
Alle 13.00 è arrivato il momento di salutare i nostri amici e compagni di avventura tra numeri di telefono, abbracci e promesse di mandare foto.
Un sabato pomeriggio libero, però non poteva essere sprecato, così, nonostante la minaccia della pioggia, che è stata nostra compagna per tutta la nostra permanenza a Cardiff, abbiamo deciso di visitare il castello di Cardiff un maniero medievale, appartenente ai marchesi di Bute, personaggi stravaganti amanti dello stile neogotico, che caratterizza le stanze decorate con fregi lignei dorati e raffigurazioni allegoriche di ispirazione medievale. Nel complesso del castello siamo salite sul Normann Keep affrontando ben 110 scalini ripidi e scoscesi, abbiamo percorso i tunnel usati come rifugi aerei durante la 2 guerra mondiale e per ultimo il museo Firing Line, dedicato ai soldati gallesi, morti in guerra
L’orologio del castello segnava le 17.00 quando ci siamo incamminate verso la sala da tè Pettigrew, famosa per il suo stile, all’interno del parco. Un buon tè, accompagnato da scones, marmellata e burro e una fetta di bara brith, ha chiuso il nostro lungo e appagante soggiorno gallese.
Tornate in albergo, abbiamo preparato le valigie e puntato la sveglia per l’indomani. Alle 5.20 un taxi ci avrebbe portato alla fermata del National Express, per rientrare a Londra e da qui a Milano verso la destinazione finale Catania. Alle 20.20 di domenica 6 ottobre rimettevamo i piedi in terra siciliana. Stanche, ma soddisfatte, ricche di idee, di novità, di app e di account da utilizzare e disseminare nella nostra scuola.