PRAY

  •  PRAY

    “Pray” represents religion, tradition and all those cultural aspects of a society that food embodies.

    We definitely “are what we eat”..

    Food has in fact a symbolic meaning that we sometimes  forget when we eat it, but which is still part of us.

    In our blog, through our Expo2015 missions  and in the TwinSpace, we reflected on this aspect of food, first by examining famous recipes connected to religious festivals in different religions, and then noticing their common features.

    In this perspective, food can be a point against racism and discrimination.

    Yes, we are all different. But so similar!

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    Le Ostie


    Le ostie sono il cibo religioso per eccellenza: essenzialmente sono fatte di semplici farina e acqua, ma rappresentano il corpo di Cristo e quindi hanno un'enorme importanza religiosa. Per i fedeli, il pane e il vino della Messa sono il Corpo e il Sangue di Cristo. In più, le ostie ricordano il pane dell'ultima cena che Gesù ha dato agli apostoli.

    La Comunione, cioè il momento in cui i fedeli ricevono l'ostia (il Corpo di Cristo) è il momento centrale della Messa.

    Il miracolo delle Sacre Particole

    Un episodio che riguarda le ostie e che si è verificato nel nostro territorio è quello delle Sacre Particole rubate e poi ritrovate.

     

    Risultati immagini per sacre particole riassunto

    Nel 1730, il 14 agosto, mentre il popolo senese era accorso in cattedrale per i vespri e l'offerta del cero votivo alla Madonna Assunta, i ladri entrarono indisturbati nella basilica di San Francesco e rubarono la pisside d'argento piena di particole consacrate.

    Fu uno choc per la città che si riunì in preghiera e in atti di devozione per riparare al furto sacrilego. Tre giorni dopo, il 17 agosto, le particole furono rinvenute nel santuario di Provenzano dentro una cassetta delle elemosine. La città fece festa e si organizzarono processioni di ringraziamento. Si decise di non consumare quelle ostie consacrate, rubate e ritrovate, e nel tempo ci si rese conto che non si deperivano, restando "incorrotte” nei secoli.

    Le Sacre Particole sono adorate ancora oggi come miracolo, perché non si deteriorano nel tempo. Vengono condotte in processione nelle chiese della nostra diocesi regolarmente per essere adorate dai fedeli.

    Giuseppe Battista e Letizia Grasso

     

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    CHALLAH: il pane ebraico

     
    Il pane è legato a tutte le religioni del Mondo, proprio perché è un segno di condivisione. 
    Noi abbiamo scelto di presentare una ricetta tipica ebraica.

                   INGREDIENTI:

     500 grammi di farina per pane
     30 grammi di zucchero di canna
     12 grammi di birra fresco
    160 grammi di acqua calda
     2 uova
    40 grammi di olio di semi leggero
    1 cucchiaino di sale
    semi di sesamo o papavero
    1 tuorlo medio per spennellare
     
    Procedimento a mano:
    Mescolare il lievito con l’acqua e lo zucchero. Unire il sale alla farina, poi sul piano di lavoro, formare la fontana e versarci in mezzo il composto di lievito. Aggiungere l'olio e le uova ed impastare per circa 10 minuti, fino a quando non si sarà ottenuto un impasto liscio ed omogeneo. 
     
    Lavorazione:
    Dopo 10 min. lavorare la palla con le mani e lasciarla riposare per altri 10 min. Ripetere questa operazione un paio di volte. Coprire e lasciare lievitare 1 ora.
    Trascorso il tempo, riprendere l'impasto, sgonfiarlo con le mani e suddividerlo in 12, o 6 parti uguali.
    Da cui ricaverete poi dei lunghi salsicciotti che andrete ad intrecciare donandogli la classica forma.
    la Challah è una treccia a sei, ma non è proprio semplice realizzarla.
     
     
    Sofia Bortone e Sara Bossini
     
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    L'agnello a Pasqua

     
    Ogni regione ha i suoi piatti tipici della Pasqua ed ogni ricetta ha il suo significato simbolico.

    La domenica di Pasqua si mangia bene e abbondantemente e, anche se la data cambia ogni anno, a tavola ritroviamo sempre le stesse ricette tradizionali.  Ogni regione ha i suoi piatti tipici, ognuno col suo significato simbolico, dal casatiello all’agnello.
     
    L'agnello, secondo i riti pagani, è collegato alla resurrezione primaverile della natura dopo la “morte” invernale, poiché secondo la tradizione erano proprio gli agnelli che dovevano essere sacrificati in segno di buon auspicio per augurare fertilità.

    Secondo la visione cristiana, l’agnello è il simbolo dell’innocenza, una creatura pura e candida offerta in sacrificio.
     
    RICETTA AGNELLO ARROSTO:
    •  2 kg di agnello;
    • 100 g di pancetta;                          
    • 1 rametto di rosmarino;
    • 500 ml di vino bianco;
    • 2 spicchi d’aglio;
    • 50 g di burro;                                                                                             
    • Sale q.b.
     
    PREPARAZIONE:
    Lavate e tagliate a pezzi l’agnello, mettetelo in una casseruola da forno con il burro, la pancetta tagliata, l’aglio e il rosmarino, salate e infornate a 180°c in forno preriscaldato per 30 minuti, sfumate col vino e servite.
     
    ACCORGIMENTI:
    Durante la cottura controllate con una forchetta che la carne sia abbrustolita all’esterno ma ancora tenera all’interno.
     
    IDEE e VARIANTI:
    L’ideale è servire l’agnello su un piatto con un buon contorno di patate novelle arrostite e spolverate di origano.
     
    Alice Barnabà e Paolo Bucci
     
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    IL DIGIUNO SACRO: QUARESIMA

     
    Non solo il cibo ha un valore religioso ma anche l' astinenza dal cibo. Si trova in molte religioni come nella religione Islamica c'è il Ramadan, nella nostra religione si chiama Digiuno Quaresimale
    I quaranta giorni che precedono la Pasqua vengono vissuti dai fedeli come un periodo di preparazione e conversione per prepararsi al meglio alla Pasqua. Il digiuno è una delle pratiche quaresimali più note. Che origine e che significato ha questa scelta?
    I Cattolici fanno questo digiuno perchè c'è una preparazione del corpo e dello spirito per arrivare al giorno della pasqua pronti per ricordare la resurrezione del Cristo.
     
    Giuseppe Battista & Letizia Grasso
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    IL DIGIUNO SACRO: IL RAMADAN

     COME ABBIAMO VISTO IL CIBO HA ANCHE UN VALORE RELIGIOSO.NELLA RELIGIONE ISLAMICA IL CIBO HA UN VALORE RELIGIOSO NEL RAMADAN, IN CUI GLI ISLAMICI DIGIUNANO, COME NOI DIGIUNIAMO NEL PERIODO DELLA QUARESIMA .


    Periodo : Il Ramadan corrisponde al nono mese del calendario islamico e la sua data varia di anno in anno in quanto il calendario si basa sulle fasi lunari. Secondo la tradizione questo è il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza. La sera del 27 del mese, che coincide con la credenza che Maometto ricevette proprio in quel giorno la rivelazione del sacro Corano, i musulmani celebrano la Laylat-al-Qadr (la notte del potere).

     Il digiuno : Il digiuno durante il mese del ramadan costituisce uno dei cinque pilastri dell'Islam. Il digiuno dura dalle prime luci dell'alba fino al tramonto; in genere va fatto precedere da un pasto leggero poco prima dell'alba, per assumere le energie necessarie ad affrontare l'intera giornata. Passata la giornata si può consumare un piccolo pasto serale, dopo una preghiera che interrompe il digiuno fino al mattino successivo. Questo "digiuno" consiste non soltanto nell'astensione da ogni cibo e bevanda, ma anche da qualsiasi contatto sessuale e da ogni altro cattivo pensiero o azione, durante l'intera giornata fino al tramonto. Non bisogna litigare, né mentire né calunniare. Nella prova del diguno è più importante il significato spirituale di quello materiale per il fatto che l'uomo obbedisce a un ordine divino. Egli impara a tenere sotto controllo i suoi desideri fisici e superando così la sua natura umana.



    Preghiera : Durante il Ramadan ogni musulmano praticante deve recarsi a pregare in moschea. In questo periodo oltre alle consuete cinque preghiere giornaliere si deve recitare una preghiera speciale, il Taraweeh, la preghiera notturna.


     





    Fine del Ramadan : La fine del Ramadan è festeggiata in corrispondenza del primo giorno del mese di Shawwal con una festività di tre giorni, chiamata Id-al-Fitr (festa della interruzione del digiuno), che prevede spesso il ricongiungimento con partenti ed amici, con relativi pranzi in famiglia e scambi di regali.


    FONTI:
     http://nbts.it/index.php/cataloghi/africa/marocco/ramadan.html


    FATTO DA:
    Giacomo Bellini & Noccetti Niccolo'

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    CIBO E RELIGIONE: LA CUCINA EBRAICA

     
                                                         LE RICETTE EBRAICHE


    La cucina ebraica non è fatta solo di ricette tipiche ma prevede anche un preciso approccio al cibo.Per la cultura ebraica il pasto è importante e rappresenta un momento di riunione della famiglia. Come una sorta di rito si apre con la benedizione del pane e termina con la benedizione del pasto. Ogni singolo cibo viene apprezzato nel suo valore. Per questo motivo i piatti tipici delle feste sono diversi da quelli dei pasti quotidiani e si arriva fino al digiuno religioso.   

    Cibi Tipici
     Pesach  è parte dei Shalosh Regalim assieme a Shavout e Sukkot; principio della primavera è anche definita Chag havviv, appunto Festa della Primavera  ed è inoltre ritenuta dal popolo ebraico Zman Cheruteru
     I due principali comandamenti legati alla festa di Pesach sono: cibarsi di matzah (pane non lievitato) e la proibizione di nutrirsi di qualsiasi cibo contenente lievito durante l'intero periodo della festività.

     Celebrazione e Vigilia
    Durante tutto il periodo di Pesach, per la proibizione del lievito Chametz, che inizia in un periodo preciso del mattino del giorno della stessa vigilia, non viene consumato cibo lievitato sostituendo il pane, la pasta e i dolci con le "matzot" ed altri cibi appositamente preparati senza essere lievitati.
    Pesach è una festività felice che viene solitamente trascorsa in famiglia.

    GIULIA CACACE E AMRA ASANOSKA

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    CIBO E RELIGIONE: la Colomba di Pasqua

     
     
     
    IL SIMBOLO DELLA COLOMBA NELLA RELIGIONE
     
    Il giorno di Pasqua è tradizione mangiare la colomba (dolce) è infatti il simbolo di Gesù Cristo che porta la pace nel mondo, ma anche il simbolo dello Spirito Santo che scende sui fedeli il giorno della ressurezione,come insegna la liturgia del battesimo e della confermazione strettamente legata alla Pasqua.
     
     Ingredienti per 2 stampi da 750 gr:
     
    Risultati immagini per la colomba di pasqua
     
        Burro 250 g
     
        Limoni la buccia grattugiata di 1
     
        Arance la buccia grattugiata di 1
     
        Lievito di birra 12 g
     
        Arance candite 75 gr
     
        Cedro candito 75 gr
     
        Miele 50 g
     
        Latte 180 ml
     
        Vaniglia i semi di 1 bacca
     
        Malto 1 cucchiaino
     
        Uova medie 6 tuorli
     
        Sale 5 g
     
        Farina manitoba 550 gr
     
        Zucchero 180 g
     
    Per la glassa:
     
        Zucchero granella 50 gr
     
        Mandorle intere non spellate 50 gr
     
        Zucchero a velo 80 gr
     
        Uova 2 albumi
     
        Farina di mandorle 80 gr
     
        PREPARAZIONE:
     
         La difficoltà di preparazione della colomba pasquale consiste nella sua lavorazione, che è piuttosto lunga e laboriosa; l’importante è non avere fretta per permettere all’impasto la giusta lievitazione.
     
        PRIMO IMPASTO Sbriciolate il lievito in una ciotola ed aggiungete 50 ml di latte tiepido , il malto , 100 gr di farinA. Impastate per bene e poi formate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola coperta con pellicola in luogo tiepido (il forno spento con la luce accesa andrà bene) per almeno 30 minuti.
     
        SECONDO IMPASTO Prendete l’impasto lievitato e impastatelo con 80 ml di latte tiepido e 100 gr di farina: dovrete ottenere un impasto morbido che lascerete lievitare nelle stesse condizioni di quello precedente per almeno 30 minuti.
     
         TERZO IMPASTO Unite l’impasto lievitato a 150 gr di farina, 80 gr di zucchero, 50 ml di latte tiepido e lavorate l’impasto per almeno 15 minuti, poi unite 80 gr di burro ammorbidito, poco per volta fino al completo assorbimento dell’impasto. Quando avrete ottenuto una pasta elastica ed omogenea, formate una palla e mettetela dentro ad una ciotola coperta con pellicola trasparente e porrete nel forno spento con luce accesa per almeno 2 ore.
     
        QUARTO IMPASTO All’impasto lievitato unite ora 5 gr di sale, 100 gr di zucchero, la vaniglia, la buccia degli agrumi grattugiata, 50 gr di miele e le uova, alternando l’aggiunta di 200 di farina; in ultimo aggiungete 170 gr di burro ammorbidito poco per volta. Impastate bene fino ad ottenere un composto liscio ed elastico, quindi in ultimo unite 75 gr di arancia candita a cubetti e 75 gr di cedro candito. Formate una palla e mettete a lievitare l’impasto in una ciotola capiente spennellata con del burro ammorbidito per circa 12 ore in frigorifero.
     
        QUINTO IMPASTO Prendete l’impasto lievitato mettetelo su di una spianatoia e lavoratelo per qualche minuto, poi, adagiatelo nell’apposita forma di carta per colomba e lasciatelo lievitare fino al raddoppiamento del volume (almeno 3 ore). Nel frattempo preparate la glassa per la colomba: sbattete con i rebbi di una forchetta gli albumi dentro ad una ciotola, aggiungendo a mano a mano lo zucchero a velo e la farina di mandorle (o se preferite di nocciole tostate). Dovrete ottenere un composto denso che una volta messo sulla colomba non coli ai lati.
     
         Ricoprite quindi la colomba e poi cospargetela con le mandorle e lo zucchero in granella. Infornate la colomba in forno statico già caldo a 200° per i primi 10 minuti e poi abbassate la temperatura a 180° proseguendo per altri 30-40 minuti, fino a cottura ultimata (fate la prova stecchino per verificare l’avvenuta cottura). Estraete la colomba dal forno, lascia tela raffreddare e poi cospargetela con un filo di zucchero a velo vanigliato, quindi servite!
    GIUSEPPE BATTISTA E LETIZIA GRASSO
     
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    CIBO E RELIGIONE: Un piatto semplice - una ricetta semplicissima per Pasqua

    Per Pasqua in Ungheria si mangia spesso del prosciutto, cotto o anche crudo- é un piatto tipico.

    Il primo giorno della festa lo mangiamo secondo la tradizione con uova e pane oppure con un tipo di focaccia dolce.

    Dal secondo giorno di Pasqua peró si mangia spesso anche la pasta con prosciutto e panna acida. É semplicissima, ma anche buona!

    Gli ingredienti: pasta ,sale ,pepe, prosciutto e panna acida. Cucinate pure la pasta "al dente", e aggiungete gli ingredienti. Questo piatto é pronto in pochi minuti.

    Guardate pure le foto! Buon appetito a tutti :-)

    Zuppa di pesce

     

    Il pesce nella religione cristiana é un simbolo importante. É il simbolo di Gesú. Durante le feste di Natale e di Pasqua ricordiamo della vita (la nascita e la resurrezione) di Cristo.

    Cosí ricordandoci di lui, mangiamo tradizionalmente il pesce. Succede spesso che prepariamo una zuppa di pesce per le feste. Nel nostro paese ci sono due regioni famosi per la zuppa di pesce, e una é proprio la nostra cittá, Szeged e i dintorni.

    Ecco la ricetta:

    Questa zuppa è preparata da vari pesci del fiume Tibisco.I pesci più saporiti sono: la carpa, il siluro, il pescegatto, il luccio, lo sterletto. La zuppa di pesce è cucinata o da un tipo di pesce - spesso dalla carpa - o da 3-4 tipi di pesci menzionati prima, aggiungendo cipolla, peperoni verdi, pomodori freschi, paprica e sale.

    Ingredienti:

    2 chili di carpa, 150 g di peperoni verdi, 70 g di pomodori, 2 cipolle, 1 carota, Paprika in polvere, sale.

    Lavate il pesce sotto l’acqua corrente, toglietegli la pelle, evisceratelo e pulitelo tenendo da parte la testa e le lische.
    Prendete i filetti di pesce e ricavatene delle striscioline da circa 2 centimetri, salatele e riponetele in frigorifero.
    Lavate i peperoni, privateli della calotta, dei semi e dei filamenti bianchi.
    Preparate un brodo con le cipolle, la carota, i pomodori a pezzetti, i peperoni, la testa e le lische di pesce.
    Salate e fate cuocere per un’ora e mezza circa.
    Quando il brodo sarà pronto, filtratelo per eliminare i resti della carpa. Schiacciate però con attenzione attraverso le maglie del colino al fine di far passare la purea di verdure che si sarà accumulata.
    Aggiungete al brodo con le verdure schiacciate molta paprica, le striscioline di pesce e fate cuocere ancora per circa 10 minuti.