Finlandia - DS + Docente

  • VISITA ALLA SCUOLA SUPERIORE POHJOIS-TAPIOLAN LUKIO

    “Il futuro non si trova, si costruisce”, è la frase che troviamo scritta all’ingresso della scuola, che ci accoglie e che rappresenta efficacemente l’approccio alla cultura e alla filosofia di vita dei finlandesi.

    Forse anche a causa della scarsità di radici storiche, è evidente una forte spinta verso l’innovazione e la ricerca, finalizzate a costruire un futuro molto diverso, immaginato come necessariamente migliore del presente, attraverso la risorsa più preziosa del genere umano: il pensiero creativo e ideativo.

    Da questo presupposto deriva un’impostazione pedagogica che pone al centro il benessere dello studente e del docente nell’ambiente scolastico, pensato e realizzato come luogo in cui sentirsi a proprio agio, dove esprimere al meglio le proprie potenzialità, anche creative.

    L’atmosfera è infatti molto rilassata e calma, i tempi distesi e flessibili (non suona alcuna campanella!).

    Gli spazi sono aperti, organizzati in modo flessibile e spesso intercomunicanti (tende, non porte!), molto luminosi e caldi. Gli arredi sono colorati, di diversa tipologia rispetto alla funzione dello spazio (lezione, lavoro di gruppo, relax…)

    Non mancano spazi per rifocillarsi (mensa gratuita, cucina attrezzata…) e per scambi informali.

    Si promuove l’espressione creativa anche attraverso la cassetta delle idee, i fogli appesi per scrivere idee e progetti…

    Impressiona l’elevatissima presenza di tecnologia (tanti schermi touch molto grandi).

    Da notare la vicinanza non solo fisica tra scuola e università, anche con progetti di scambio e di orientamento. Oggi, ad esempio, alcuni ex studenti della scuola sono tornati per raccontare agli allievi ancora frequentanti la loro esperienza universitaria.

    Vi sono occasioni in cui gli studenti partecipano liberamente all’ideazione di progetti che poi sono attuati.

    Interessante risulta l’attenzione verso i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’UNESCO, appesi in evidenza e a ciascuno dei quali ogni studente può dare una preferenza.

    Alcune discipline sono facoltative e studiate da gruppi anche poco numerosi di ragazzi (10).

    Mikael ci mostra una foto scattata in una scuola di Amsterdam: i cellulari degli studenti sono infilati nelle tasche di un portaoggetti appeso alla parete: semplice quanto geniale!

     

    Università Alvar Aalto

    Entriamo nella biblioteca e visitiamo anche l’area dedicata in parte allo studio individuale, in parte alle riunioni, in parte al relax.

    Gli spazi sono per noi davvero eccezionali: estremamente accoglienti e colorati, flessibili, con zone dedicate al lavoro e altre al relax e alla meditazione, tutti frutto del genio di A. Aalto.

    La frequenza dell’università, come quella della scuola superiore, è gratuita.

    Nella biblioteca è presente un bar.

    Nel campus vi sono sia facoltà scientifiche che facoltà umanistiche e delle arti, una scelta voluta per favorire l’interscambio, la contaminazione e l’arricchimento reciproci.

     

    Scuola dell’infanzia

    Visitiamo anche una scuola dell’infanzia, frequentata da bambini tra 3 e 7 anni, infatti la scuola primaria si comincia a 7 anni.

    Le classi sono omogenee per età. I grandi cominciano a fare attività di lettoscrittura e a conoscere i numeri.

    Gli spazi interni ed esterni sono simili a quelli delle scuole italiane, anche i sussidi e i giochi.

    Vi è un programma settimanale appeso, che ogni genitore può vedere.

     

     

    INTERVISTA AL PRESIDE E VISITA ALLA SCUOLA “ETELA TAPIOLA”

    Reclutamento del personale

    È necessario possedere, oltre alla laurea nella materia che si si intende insegnare, l’attestazione del superamento di esami di pedagogia.

    L’aspirante docente invia quindi il proprio curriculum e una domanda alla municipalità della città (in questo caso Espoo).

    Si costituisce quindi una sorta di albo al quale il preside, in caso di necessità, attinge, esaminando i curricula dei candidati.

    Successivamente fa un colloquio, alla presenza di un docente della scuola esperto della disciplina, con i candidati prescelti in base al curriculum.

    Il preside, in sede di colloquio, verifica anche la capacità del candidato di preparare al momento una lezione. Egli, inoltre, verifica le socials skills, la disponibilità a lavorare in team, a sostenere i colleghi in caso di difficoltà.

    Inoltre si valuta l’attitudine dell’aspirante a una relazione positiva con gli studenti.

    I docenti di questa scuola, in generale, hanno molto talento e sono disponibili a lavorare anche oltre il normale orario. Essi godono di un’ottima reputazione nella società.

     

    La valutazione degli studenti

    La valutazione è su scala numerica, da 4 a 10. Viene attribuita dal docente tramite test formativi frequenti e molto brevi, sulla base di osservazioni durante le lezioni, e tenendo conto anche di lavori svolti a casa.

    Queste valutazioni concorrono alla valutazione finale, insieme al risultato dell’esame finale di ogni corso, ma non ne viene calcolata la media. E’ nella responsabilità del docente considerare e valorizzare il percorso dello studente.

    Non è possibile ripetere un intero anno. Nel caso di esito negativo del test di fine corso lo studente lo ripete, ovviamente con domande diverse. Qualora l’esito sia nuovamente non positivo, il ragazzo ripete solo quel corso.

    Quindi non esistono classi fisse come in Italia, ma gruppi di studenti che si strutturano e cambiano in base al percorso di ciascuno.

    Il sistema di valutazione sta quindi cambiando, da un sistema sommativo a uno formativo, con funzione di feedback e di supporto al percorso di apprendimento dello studente.

    Si stanno introducendo nuovi metodi di valutazione. Ad esempio, l’”evaluation day”, in cui gli studenti non fanno un test, ma devono inventare un gioco, lavorando in team. Questo compito autentico consente di valutare le competenze. Si sta sperimentando la “peer evaluation”, in base alla quale sono gli stessi studenti a valutare il lavoro dei compagni.

    Il comportamento non viene valutato. In caso di comportamento non rispettoso delle regole, solo il preside può fare un richiamo scritto, anche su segnalazione dei docenti, ma è un caso rarissimo.

     

    Le “Basic skills”

    Sono 6:

    1. Character education
    2. Citizenship
    3. Communication
    4. Critical thinking and problem solving
    5. Collaboration
    6. Creativity and immagination

    1: Gli studenti sono responsabili del proprio percorso, ognuno ha una sorta di portfolio personale e pianifica il proprio apprendimento

    2. Gli studenti non sono attivi a livello sociale, perciò la scuola è impegnata nella loro sensibilizzazione e formazione per incrementare le loro competenze di cittadinanza.

    Il preside incontra i ragazzi due volte al mese e chiede loro quali sono le proposte in base ad argomenti specifici. In questo momento il focus è centrato sull’attività sportiva, per cui i ragazzi sono chiamati a suggerire quali attrezzature sono per loro necessarie.

    Viene incentivato altresì l’impegno fuori dalla scuola e per questo la scuola riconosce loro dei crediti.

    Ad esempio esiste a livello municipale un “consiglio dei giovani” che aiuta i bambini, fa attività con la chiesa….

    3. È fondamentale, perché il popolo finlandese è molto silenzioso, non è abituato a parlare. Perciò si è introdotta la possibilità che i ragazzi abbiano un diploma sia nella lingua madre, sia in inglese sulla competenza comunicativa orale. Questa competenza fa parte anche di quelle richieste per l’immatricolazione all’università, infatti devono tenere un breve discorso, in sede di prove di ammissione.

    Si sta introducendo anche il metodo del debate, un gruppo di studenti partecipa ai campionati nazionali.

    4. Riguarda tutte le discipline, perché ormai tutti gli studenti hanno le informazioni a disposizione (vengono a scuola con i computer e possono utilizzare i cellulari). Manca la capacità di distinguere tra le informazioni vere e quelle false.

    In questo momento il presidente Trump è l’esempio più efficace dell’importanza di imparare a leggere criticamente le informazioni.

    Nel caso del problem solving, ormai non ha più senso avere delle lezioni pronte, ma sono gli studenti che devono lavorare e in particolare risolvere alcuni problemi, creando nuove prospettive attraverso nuove idee.

    La scuola lega questo tema a quello dell’imprenditorialità, con particolare riferimento alla sostenibilità. Ne è un esempio la produzione del succo di mirtillo, avviata dalla scuola, ora un’azienda vera e propria, dove lavorano ex studenti.

    Altro esempio è l’allevamento dei grilli, che terminerà, ma grazie al quale è stata creata una barretta a base di farina di grillo, miele e nocciole, con la quale parteciperanno a un concorso in Serbia.

    5-6. Creatività e immaginazione sono necessarie per la Finlandia a livello nazionale, ne rappresentano la maggiore risorsa, perciò la scuola deve lavorare in quella direzione.

    Esse vengono sviluppate in ogni attività, soprattutto nel lavoro in team e nei progetti che la scuola attua sistematicamente.

    Per quanto riguarda la collaborazione si parte dal presupposto che ogni componente di un team ha talenti diversi, quindi il lavorare insieme comporta il rispetto dell’altro e di risolvere le conflittualità sia tra gli alunni, sia tra docenti. A un docente non si può dire “fai così”, ma è necessario dare indicazioni in base alle quali ognuno trovi un modo personale ed efficace.

    Anche gli studenti si abituano a lavorare non da soli, ma in gruppo. Ogni studente sa che deve studiare ed essere attivo nel gruppo.

    Materie e durata dei corsi

    Le materie, ad eccezione di alcune lingue straniere (spagnolo, tedesco, francese, cinese), sono obbligatorie.

    Tra quelle obbligatorie vi sono: finlandese, svedese, inglese, matematica, fisica, chimica, biologia, geografia, storia (sia nazionale che internazionale), studi sociali, religione o etica (in questa scuola si trattano tutte le religioni del mondo), ginnastica, orientamento per l’università.

    Tutti devono fare un certo numero minimo di lezioni per ogni materia, per un totale di 75 corsi da circa 22 ore ciascuno nel triennio conclusivo del percorso scolastico.

    È possibile frequentare ulteriori corsi di livello più alto in alcune discipline, soprattutto in matematica e fisica, mentre è possibile scegliere tra le lingue straniere.

    Aiuto psicologico

    Nella scuola ci sono: un medico (una volta a settimana), un’infermiera (4 giorni a settimana), uno psicologo.

    È presente anche un “walfare group” di cui fanno parte studenti e insegnanti.

    Tra i problemi presenti, segnala un’eccessiva pressione per lo studio e il fatto che stiano al computer anche di notte per giocare.

    Cercano di moderare la competizione, “l’educazione non è competizione”!!!! E’ l’opposto dell’approccio americano. Per questo si lavora molto in gruppo e si cerca di sottolineare l’importanza del lavoro svolto e che ciò che conta è l’aver fatto il meglio possibile, al motto di “If you are happy, we are happy”.

    Perciò si stanno facendo anche incontri con i genitori, per condividere con loro questa prospettiva e per suggerire loro di non consentire ai ragazzi di stare troppo al computer.

    Progetti

    La scuola da anni sta attuando un progetto di solidarietà per il Nepal, di sviluppo sostenibile, di tipo sociale. Si raccolgono fondi per aiutare alcune scuole di quel Paese, con la condizione che metà dei bambini sia di sesso femminile. Si organizzano anche viaggi a cui partecipano anche gli studenti, che in tal modo possono conoscere personalmente le condizioni di vita di quei bambini.

    Si cerca di valorizzare gli obiettivi dell’Unesco, incoraggiando gli studenti a riflettere sugli stessi.

    Il paradigma pedagogico

    Si sta cercando di passare dal vecchio sistema trasmissivo, in cui i docenti trasmettevano delle conoscenze, il sapere, agli studenti, passivi destinatari, a un sistema in cui gli studenti costruiscono il loro apprendimento in modo attivo e responsabile, attraverso il lavoro sulle competenze, nel quale le conoscenze sono strumenti e non fini a se stesse.

    Nel primo caso le TIC hanno un ruolo molto contenuto, nel secondo caso permeano e attraversano tutto il processo di insegnamento/apprendimento.

    Gli incontri con i genitori, che hanno studiato in base al vecchio modello, sono occasioni nelle quali essi possano conoscere e apprezzare il nuovo approccio pedagogico.

    L’amministrazione

    Nell’istituto è presente un’unica segretaria. Un fatto per noi in un primo momento incomprensibile.

    In realtà gran parte della gestione amministrativa è svolta dall’ufficio comunale che si occupa delle scuole.

    Le iscrizioni degli studenti, l’albo dei docenti, il bilancio delle scuole sono gestite dalla municipalità. Il preside ha un budget entro cui rimanere, ma gli acquisti vengono effettuati a livello comunale.