Calasanzio

  • Una prima videoconferenza è stata organizzata il 26b aprile con la presenza del sig,.Mario Ninno, infermiere che lavora per il WFP, il programma alimentare delle Nazioni Unite che sta cercando di portare sollievo alle popolazioni del SUd Sudan, decimate da una devastante guerra civile e da una carestia dichiarata ufficialmente dall'ONU:  si tratta di una situazione davvero drammatica, e gli aiuti umanitari dell?ONU sono indispensabili a questo popolo davvero in una posizione disperata.

    Il sig.Ninno ci ha raccontato della sua esperienza lavorativa, che dura ormai da 15 anni; come infermiere, ha visto paesi in guerra, situazioni davvero drammatiche e pericolose, ha lavorato in condizioni estremamente disagiate e ha corso rischi personali notevoli.

    La sua testimonianza, molto viva e sincera, ha colpito molto gli studenti, che gli hanno rivolto molte domande, tutte caratterizzate da interesse e partecipazione per la situazione in cui molto spesso altri essere umani si sono trovati.

    Ieri, 18 maggio, i ragazzi della IV ginnasio hanno  incontrato il dott.Nicola Pisani, architetto, responsabile dei rapporti con le scuole per la Liguria di Medici senza Frontiere. Il dott.Pisani ha iniziato con la visione di un video introduttivo sull'argomento dell'incontro: si trattava di un video di MSF che spiegava come funziona questa associazione e  come è strutturata: ha chiarito che si tratta di un'associazione non governativa e che le magliette con il simbolo identificano gli operatori consentendo una certa anche se minima protezione.

    MSF usufruisce di donazioni di privati, ed è quindi indipendente rispetto alla politica dei governi. Il dott:Pisani ha poi illustrato alcune slides che aveva portato, relative all'immigrazione in generale, cominciando dalla situazione italiana (spostamenti tra le diverse regioni italiane) e poi dall'Italia verso l'estero.

    Ci ha fatto vedere un sito che illustra i flussi migratori mondiali; in realtà il maggior numero di migranti non arriva dall'Africa all'Europa, ma il più grande numero di persone che lasciano il loro paese, è legato allo spostamento dal Messico agli Stati Uniti. Abbiamo quindi riflettuto sulle cause che determinano questi spostamenti, legati a motivazioni economiche, persecuzioni politiche o etniche, religiose o di genere, che non permettono una vita decorosa in determinati paesi del mondo.Anzi, alcuni perseguitati rischiano anche la loro vita.

    il dott.Pisani ha chiarito il significato di alcuni termini che spesso vengono confusi o utilizzati in maniera impropria; ad esempio ha riflettuto con gli studenti sul significato della parola "profugo" , diverso da "extracomunitario" o da "rifugiato". Anche le parole "sfollato", "richiedente asilo" e "clandestino" sono spesso usate nel linguaggio comune in maniera confusa o pregiudizievole.

    A volte l'informazione che ci viene fornita dai media non è corretta o comunque non è chiara a sufficienza, manca di precisione o di chiarezza. Pertanto i cittadini tendono a identificare il termine "migrante" con il termine "terrorista" o "islamico", ma non tutti gli immigrati ovviamente sono terroristi o fedeli dell'Islam. 

    A questo punto gli abbiamo rivolto le domande preparate dagli studenti di Brindisi; le risposte sono state esaurienti e chiare: il video che ne risulta è molto chiaro.

    Infine ci ha fatto vedere il materiale relativo alla sua esperienza personale in Guinea Bissau: ha curato la purificazione dell'acqua infettata dal vibrione del colera: era un problema molto grave perchè le popolazioni locali prendevano l'acqua dai pozzi, purtroppo contaminati dal contatto con le acque delle latrine. Anche il contatto della fune del secchio con il terreno contaminato dalle scarpe di chi si era servito della latrina prima di andare al pozzo causava una ulteriore diffusione del morbo. In previsione della fine del Ramadan, per cui era prevista una grande festa in cui i fedeli si sarebbero lavati nell'acqua inquinata, sono stati presi contatti con le popolazioni locali, in particolare con gli Imam, che hanno collaborato e indicato i pozzi e le modalità con cui depurare l'acqua. In particolare il compito di spiegare il procedimento è stato affidato alle donne, che sono di solito coloro che si occupano di prenderel'acqua ai pozzi. Il lavoro è stato fatto grazie agli interpreti locali che hanno fatto da tramite tra MSF e la popolazione, sia per problemi linguistici sia per evitare l'impressione che un bianco andasse a criticare i modi di vita della popolazine del posto.

    Il dott.Pisani ci ha salutato con la promessa di rimanere in contatto con noi e di rispondere ad altre domande. Noi le abbiamo già preparate ma se avete anche voi altre curiosità sul suo lavoro, potete aggiungerle sul forum.

    Autori: Maria Rosa Simonassi, docente.