Calasanzio

  • Gli studenti della IV ginnasio del Liceo Calasanzio di Carcare stanno lavorando divisi in quattro gruppi sui temi connessi al percorso didattico  #Milionidipassi . messo a disposizione degli insegnanti da Medici Senza Frontiere. IN particolare i quattro gruppi concentreranno il loro lavoro su due concetti chiave del kit didattico di MSF,l'istruzione (analfabetismo, percentuale di adulti e bambini in grado di comprendere un testo scritto, possibilità di accedere ad informazioni ecc.) e il mondo dei bambini (povertà, denutrizione, mortalità ecc.).

    I due punti scelti dagli studenti verrranno esaminati relativamente all'Italia di oggi (consultando l'ISTAT o altri siti che diano dati relativi alle tematiche esaminate, sia per quanto riguarda l'Italia (a cui lavoreranno due gruppi) che del Sud Sudan e Paraguay (a cui lavoreranno gli altri due gruppi).

    Con la prof.ssa Musante, inoltre, elaboreranno grafici, su una pagina di iNumbers. Ogni gruppo ha a disposizione, inoltre un iPages, su cui condividere le informazioni e riflettere insieme sui temi affrontati.

     

     

    iL 26 APRILE abbiamo incontrato il sig,Mario Ninno, infermiere presso le Nazioni Unite, che lavora in Sud Sudan per il WFP,  cioè il settore che si occupa dei problemi legati alla fame e alla denutrizione nel mondo. Il sig.Ninno ci ha raccontato dle suo lavoro che si svolge in situazioni davvero drammatiche, a causa della guerra civile che sta dilaniando il Sud Sudan da qualche anno, dopo la già drammatica separazione dalla parte Nord del paese. Le due fazioni in lotta usano tattiche di guerriglia, saccheggiando e devastando i villaggi già duramente provati da una carestia che dura da molto tempo.

    La situazione quindi è davvero molto difficile; gli abitanti dei villaggi fuggono nelle paludi, per salvarsi dalle incursioni delle opposte fazioni, e qui non hanno nulla a disposizione: Il lavoro del sig.Ninno e dei suoi compagni consiste quindi nel raggiungere, spesso a piedi o su jeep, la popolazione in fuga, e organizzare l'invio di cibo e medicinali, che viene fatto con lancio di pacchi dagli aerei. Ovviamente in attesa dei viveri e durante la loro distribuzione gli addetti delle Nazioni Unite dormono e vivono insieme con la popolazione locale, in sacchi a pelo e ripari di fortuna. Il pericolo è quindi all'ordine del giorno.
    Il sig,Ninno è stato inoltre testimone degli scontri avvenuti nella capitale del Sudan, e a causa delle bombe e delle violenze, lui e i suoi compagni sono stati costretti a chiudersi all'interno degli uffici dell'ONU, completamente isolati dal resto del mondo.

     

    Il sig,Ninno ha spiegato ai ragazzi che tutti possono contribuire ad aiutare queste infelici popolazioni, ciascuno mettendo a disposizione il proprio lavoro. Ma non è più possibile basarsi sul dillettantesco volontariato: la situazione in paesi in guerra o in regioni terribilmente disagiate non consente alcuna improvvisazione. E' necessaria una pianificazione attenta ed accurata degli interventi, sia per una migliore gestione della situazione di chi viene soccorso, sia per garantire la sicurezza di chi offre il proprio lavoro.  Ha inoltre ricordato che il WFP è finanziato interamente dai governi, e non vengono raccolte donazioni dai privati.

     

    Ieri, 18 maggio, i ragazzi della IV ginnasio hanno  incontrato il dott.Nicola Pisani, architetto, responsabile dei rapporti con le scuole per la Liguria di Medici senza Frontiere. Il dott.Pisani ha iniziato con la visione di un video introduttivo sull'argomento dell'incontro: si trattava di un video di MSF che spiegava come funziona questa associazione e  come è strutturata: ha chiarito che si tratta di un'associazione non governativa e che le magliette con il simbolo identificano gli operatori consentendo una certa anche se minima protezione.

    MSF usufruisce di donazioni di privati, ed è quindi indipendente rispetto alla politica dei governi. Il dott:Pisani ha poi illustrato alcune slides che aveva portato, relative all'immigrazione in generale, cominciando dalla situazione italiana (spostamenti tra le diverse regioni italiane) e poi dall'Italia verso l'estero.

    Ci ha fatto vedere un sito che illustra i flussi migratori mondiali; in realtà il maggior numero di migranti non arriva dall'Africa all'Europa, ma il più grande numero di persone che lasciano il loro paese, è legato allo spostamento dal Messico agli Stati Uniti. Abbiamo quindi riflettuto sulle cause che determinano questi spostamenti, legati a motivazioni economiche, persecuzioni politiche o etniche, religiose o di genere, che non permettono una vita decorosa in determinati paesi del mondo.Anzi, alcuni perseguitati rischiano anche la loro vita.

    il dott.Pisani ha chiarito il significato di alcuni termini che spesso vengono confusi o utilizzati in maniera impropria; ad esempio ha riflettuto con gli studenti sul significato della parola "profugo" , diverso da "extracomunitario" o da "rifugiato". Anche le parole "sfollato", "richiedente asilo" e "clandestino" sono spesso usate nel linguaggio comune in maniera confusa o pregiudizievole.

    A volte l'informazione che ci viene fornita dai media non è corretta o comunque non è chiara a sufficienza, manca di precisione o di chiarezza. Pertanto i cittadini tendono a identificare il termine "migrante" con il termine "terrorista" o "islamico", ma non tutti gli immigrati ovviamente sono terroristi o fedeli dell'Islam. 

    A questo punto gli abbiamo rivolto le domande preparate dagli studenti di Brindisi; le risposte sono state esaurienti e chiare: il video che ne risulta è molto chiaro.

    Infine ci ha fatto vedere il materiale relativo alla sua esperienza personale in Guinea Bissau: ha curato la purificazione dell'acqua infettata dal vibrione del colera: era un problema molto grave perchè le popolazioni locali prendevano l'acqua dai pozzi, purtroppo contaminati dal contatto con le acque delle latrine. Anche il contatto della fune del secchio con il terreno contaminato dalle scarpe di chi si era servito della latrina prima di andare al pozzo causava una ulteriore diffusione del morbo. In previsione della fine del Ramadan, per cui era prevista una grande festa in cui i fedeli si sarebbero lavati nell'acqua inquinata, sono stati presi contatti con le popolazioni locali, in particolare con gli Imam, che hanno collaborato e indicato i pozzi e le modalità con cui depurare l'acqua. In particolare il compito di spiegare il procedimento è stato affidato alle donne, che sono di solito coloro che si occupano di prenderel'acqua ai pozzi. Il lavoro è stato fatto grazie agli interpreti locali che hanno fatto da tramite tra MSF e la popolazione, sia per problemi linguistici sia per evitare l'impressione che un bianco andasse a criticare i modi di vita della popolazine del posto.

    Il dott.Pisani ci ha salutato con la promessa di rimanere in contatto con noi e di rispondere ad altre domande. Noi le abbiamo già preparate ma se avete anche voi altre curiosità sul suo lavoro, potete aggiungerle sul forum.

    Il dott.Pisani, molto gentilmente, ci ha lasciato con la promessa di rispondere alle nostre ulteriori domande; noi gliele abbiamo fatte pervenire tramite mail, e lui ci ha risposto immediatamente.  Riportiamo di seguito domande e risposte:

    DALLA MAIL DEL SIG,PISANI


    Ti rispondo alla domande più brevemente che posso.

    > I minori che arrivano in italia hannno qualche forma di tutela maggiore rispetto agli adulti?

    In teoria si, in pratica purtroppo no. E' molto utile andare a XXmiglia e vedere la situazione. La maggior parte dei migranti sono minori non accompagnati che hanno circa la vostra età.
    Facciamo un esercizio: immaginate di dover trovare un sistema con cui guadagnare i 200€ per attraversare il confine in un paese in cui sei senza documenti, non hai una casa, non parli la lingua, non hai amici ne parenti, nessuno ti vuole parlare, non puoi rivolgerti alla polizia in caso di problemi.
    > 2) Cosa pensa la tua famiglia di questo lavoro?

    Mia madre forse avrebbe preferito avere un figlio in giacca e cravatta che guadagna un sacco di soldi. Non mi ha mai impedito di partire, anche se ho capito quanto fosse angosciata solo quando hanno ammazzato Giulio Regeni in Egitto. Non è riuscita a dormire per alcuni giorni a causa dei sogni che faceva.
    Fosca, la mia ragazza, sa che se parto per una missione torno più felice di prima, e sa che la sicurezza è la base di ogni progetto. Nonostante questo le partenze non sono il suo momento preferito. E' bello avere un posto a cui ritornare.
    > 3) da ragazzo pensavi di fare un lavoro di questo tipo?

    No, non proprio. Fino a quando il mio migliore amico è partito per il Rwanda, io lo sono andato a trovare e mi sono sentito utile. Poi lui è tornato in Italia e io ho continuato.
    > - è mai successo di essere in disaccordo con  altre associazioni umanitarie?

    Si spesso. Ma il dibattito e la critica sono alla base di questa attività. Confrontarsi è un modo per crescere. Anche all’interno di MSF si è spesso in disaccordo. Poi però bisogna trovare una soluzione e agire.
    > - qual'è il progetto più importante che hai mai realizzato?

    Dal punto di vista dei bisogni del progetto, forse la produzione di acqua potabile nei campi profughi Liberiani in Sierra Leone.
    Da un punto di vista personale forse tornare in Italia e riuscire a raccontare quello che ho visto nei progetti, come abbiamo fatto ieri. Forse può sembrare strano.
    > - In quali stati sei andato e quale è stata la tua esperienza più drammatica?

    Sono stato per lo più in Africa (in Rwanda, in Angola, in Sierra Leone, in Guinea Bissau, in Zimbabwe) e una volta in Sud America (in Colombia). L’esperienza più drammatica … fare da interprete tra infermieri angolani e chirurgo inglese durante l’amputazione della gamba di un poveraccio saltato su una mina.
    Ma anche lavorare in Zimbabwe in un paese con con il 38% di persone sieropositive, l’economia a capofitto a causa del dittatore, ma anche della politica estera dei paesi sviluppati. Lavoravo in un progetto HIV in cui i pazienti da mettere sotto antiretrovirali erano sempre di più delle medicine che io potevo importare. Un paese che 15 anni prima era considerato la Svizzera dell'Africa non riusciva più neanche a produrre acqua potabile.
    > - chi propone i progetti di ricostruzione (lo stato, MSF, tu)?

    MSF in funzione delle necessità mediche, oppure una segnalazione locale a cui segue una esplorazione del team di MSF.
    > - Il materiale per realizzare i tuoi progetti viene fornito dallo stato ospitante, da MSF? da privati? ed è sempre materiale di prima scelta?
    Ottima domanda: il materiale è sempre di prima scelta! Non sono mai utilizzati, MAI, farmaci riciclati da qualche donatore privato. I farmaci usati nei progetti sono gli stessi usati quando ci ammaliamo noi. La stessa acqua prodotta nei progetti viene bevuta anche da noi.
    Dai privati arrivano i fondi che finanziano i progetti.
    Tutto quello che si può si compra localmente, costa meno, arriva prima e aiuta l’economia locale. Di solito è il materiale logistico. Quasi tutto quello che riguarda le costruzioni è comprato localmente.

    Grazie e a presto,
    Nicola Pisani

    In questa foto potete vedere il lavoro sul computer per elaborare i grafici di Numbers, grazie alla collaborazione della prof.ssa Musante, 

    E' stato un lavoro molto interessante, che ci ha permesso di  riflettere sulle condizionid i vita di altri paesi,  diversi dal nostro: le parole del sig,Ninno e del sig:Pisani ci avevano chiarito le difficoltà in cui versa la popolazione di paesi in guerra, ma i dati numerici, crudi ed essenziali, hanno permesso davvero di misurare la differenza tra il Sud Sudan o il Paraguay, rispetto alla situazione dell'Italia. vedere i grafici che indicano la mortalità infantile o l'analfabetismo dei paesi interessati, ha veramente dato una visione chiara del dramma che vivono questi paesi